Banner Top
Banner Top

Morì nell’incidente in moto: nessun colpevole

Nessun colpevole. La morte del giovane Stefano D’Adamio avvenuta dieci anni fa, fu una tragica fatalità. La Cassazione ha rigettato il ricorso dei genitori della giovane vittima contro la sentenza emessa due anni fa dai giudici della Corte d’appello dell’Aquila che hanno assolto R.D.N., 55 anni, l’automobilista che finì con la sua Ford Mondeo contro il motorino dello studente. «Capisco il dolore dei genitori del povero ragazzo”, dice il legale di R.D.N. l’avvocato Marisa Berarducci.

” Quella tragedia ha distrutto anche la vita del mio cliente. E’ doloroso che un giovane di soli 17 anni muoia all’uscita da scuola in un modo così tragico. Il dolore della famiglia è immenso e tale resterà per sempre perché nessuno potrà ridare loro il figlio, ma non fu colpa del mio cliente», insiste l’avvocato Berarducci.

Dopo dieci anni di perizie i giudici hanno ritenuto di dover assolvere l’automobilista .In primo grado l’uomo era stato condannato a un anno e 4 mesi per omicidio colposo. “Fondamentale”, dice l’avvocato Berarducci “si è rivelata la perizia eseguita dall’ingegnere Reginelli che ha stabilito che la velocità dell’auto condotta da R.D.N. era moderata e la condotta dell’automobilista non fu spericolata”. Sbalzato dopo l’urto dal sellino della moto sulla quale si trovava con un compagno di scuola, D’Adamio morì perché cadendo si ruppe la colonna vertebrale all’altezza del collo. La tragedia avvenne il 27 maggio 2007. Stefano frequentava il liceo tecnologico Mattei di Vasto. Quel giorno era appena uscito da scuola. Salì in sella alla sua moto, un’Aprilia 125 per tornare a casa. Con lui c’era un amico. L’incidente si verificò alle 12,45, dopo poche centinaia di metri, all’incrocio con via Mattioli, davanti alla farmacia Giovannelli. La moto del ragazzo finì contro la parte anteriore di una Ford Mondeo che proveniva da via De Gasperi. Alla guida dell’auto c’era R.D.N. L’urto fu tremendo. Per il giovane non ci fu nulla da fare: morì sul colpo. L’amico che era con lui riportò fratture e un trauma cranico. La Cassazione ha ora messo la parola fine alla dolorosa vicenda.

Paola Calvano (il centro)

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.