Schegge di intonaco sull’asfalto e le mura sgretolate. È impietosa l’immagine offerta dal Palazzo di giustizia di via Bachelet. Il degrado del “tempio della giustizia” non è sfuggito neppure agli studenti che hanno partecipato qualche giorno fa all’inaugurazione del faro della legalità.
Il suo aspetto, in stridente contrasto con l’eleganza e la cura dell’edificio inaugurato 33 anni fa e che fu sede del Congresso nazionale dei magistrati, ha creato non poche perplessità. Il palazzo che ospitò illustri ospiti – fra essi anche il giudice Antonio Falcone – è rimasto indietro nel tempo. Un ulteriore segno del futuro incerto riservato al tribunale e lo spauracchio della soppressione all’orizzonte. Un altro problema per giudici, avvocati e operatori. Con grande savoir faire e professionalità magistrati, avvocati e dipendenti continuano ad operare, auspicando tempi migliori. E il sindaco Francesco Menna assicura che i tempi migliori arriveranno presto.
” Ho ottenuto “, fa sapere il sindaco ” un milione e 400mila euro dal Provveditorato per l’Abruzzo, Molise, Lazio e Sardegna. Presto verrà indetta una gara d’appalto per l’affidamento degli interventi manutentivi e il palazzo di giustizia tornerà come nuovo”.
Non è la prima volta, purtroppo, che il palazzo ha bisogno di cure. Nel 2012 ebbe grossi problemi l’aula magna e nel 2008 si scheggiarono i gradini della scalinata esterna.
Paola Calvano (il centro)