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Vasto, ora tempi più brevi per le cause di lavoro

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Si accorciano i tempi dei procedimenti, che sono al di sotto della media nazionale, aumenta l’indice di smaltimento e i rinvii tra un’udienza e l’altra, motivati sempre da esigenze istruttorie,  non superano i tre mesi.  Mostrano un trend positivo le cause di lavoro al Tribunale di Vasto dove, nel giro di quattro mesi, da gennaio a fine aprile e nonostante l’organico si sia ridotto di una unità con il trasferimento di Caterina Salusti, sono stati smaltiti 46 dei 272 procedimenti pendenti, grazie all’attività portata avanti dal giudice Italo Radoccia.

Ad oggi sono 226 i procedimenti di lavoro da definire. L’occasione per fare il punto della situazione è il caso sollevato da un operaio quarantenne, M.M.  , dipendente di una grossa azienda della zona che tramite Il Centro aveva lamentato una serie di rinvii, a suo dire, immotivati, oltre all’avvicendamento di due magistrati a cui presto si aggiungerà un terzo. In realtà l’esame del fascicolo evidenzia che dopo la presentazione del ricorso in data 4 luglio 2016, avente ad oggetto un danno biologico permanente, c’era stata una richiesta di anticipazione dell’udienza al 9 marzo per una consulenza tecnica d’ufficio che il giudice Radoccia in data 18 aprile non ha inteso accogliere,  fissando l’udienza per la discussione al 13 luglio.

“Non solo non esiste alcuna situazione di stallo, ma possiamo affermare, dati alla mano, che Il 90% delle cause viene definito in tempi non superiori ai due anni”, afferma il magistrato, “si riscontra, infatti, una sensibile riduzione della durata del procedimento, passato da 832 giorni a 662  attuali, il che è indice di buona produttività. Viene data la precedenza in base all’anno di iscrizione e all’oggetto della controversia, anche se hanno una corsia preferenziale quelle che vertono su licenziamenti, riconoscimento del vincolo di subordinazione e condotte antisindacali. I rinvii tra una udienza e l’altra, che nel settore lavoro sono sempre motivati da ragioni istruttorie, non superano i tre mesi. Anzi in alcuni casi”, aggiunge il giudice, “sono proprio le parti che chiedono rinvii più lunghi per una serie di motivi. Le cause di lavoro maggiormente trattate? Casi di licenziamento, condotte antisindacali e riconoscimenti di mansioni superiori. Qui da noi non si ravvisa, comunque,  una particolare conflittualità e in diversi casi si riesce ad arrivare ad una transazione tra le parti: la conciliazione è sempre un risultato positivo”, conclude Radoccia che insieme ai colleghi del Tribunale e al presidente Bruno Giangiacomo si accinge ad accogliere il nuovo giudice.

E’ previsto infatti per domani l’insediamento di  Silvia Lubrano, in arrivo da Roma dove ha completato il tirocinio, ma originaria di Isernia.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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