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Nessuna arteria del vastese nell’elenco delle strade provinciali che tornano all’Anas

 

Il topolino partorito dalla regione Abruzzo, che ha restituito all’Anas 513 Km di strade ex provinciali, non vede interessata alcuna arteria del vastese. Questa è la triste analisi che emerge dalla lettura delle tratte interessate che, con il beneplacido del Ministro Graziano Del Rio e con la regia di Luciano D’Alfonso governatore – presidente della regione Abruzzo, avranno adesso un attenzione più decisa e continuativa da parte dell’Anas in luogo delle province prive di risorse finanziarie dopo il loro innaturale svuotamento di funzioni in virtù di una mal riuscita riforma.

Fa specie vedere come alcune tratte dell’area Frentana ci sono. E’ segno evidente che il Presidente della Provincia, Mario Pupillo, ha fatto pesare decisamente il suo attuale ruolo così come, stando a quanto più volte annunciato mediaticamente unitamente all’ultimo  democraticamente eletto dai cittadini ed attuale Sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio, presto anche la Lanciano – Fossacesia tornerà alla “casa madre” dell’Anas.

Ancora una volta il vastese risulta miseramente assente e dimenticato.

Nel vastese ci sarebbero almeno due arterie che dovrebbero tornare all’Anas: l’ex SS 86 Istonia che collega Vasto sino a Castiglione Messer Marino e la sp Fondo Valle Sinello che porta sino a  Colledimezzo.

Queste due arterie, rispetto alla Lanciano – Fossacesia, ma anche di quelle già inserite nell’elenco regionale passate all’Anas sono delle vere e proprie mulattiere.

Da notizie di stampa parrebbero presto interessate da rifacimenti di manti stradali in ragione dell’impegno dei € 9.000.000 messi a disposizione dalla regione Abruzzo.

E’ solo un intervento tampone rispetto al mare di bisogni di cui l’intera viabilità vastese ha bisogno con particolare riferimento in quelle delle aree interne sempre più desolatamente abbandonate e spopolate.

L’intera classe dirigente ed istituzionale di questo territorio ha l’obbligo ed il dovere di unirsi e rialzare la testa non delegando più ad altri la propria sacrosanta tutela e rappresentanza.

Un generoso sforzo di umiltà va compiuto se non vogliamo continuare ad essere solo facile terra di conquista da parte di chi gioca sulla nostre divisioni per arricchire altri territori.

Si viene nel vastese per raccogliere voti per poi dimenticarsi velocemente dei bisogni del territorio e dei cittadini che vi risiedono.

Questa è l’amara considerazione che mi sento di fare come cittadino dopo quest’ultimo atto pubblico dove il vastese non esiste affatto.

Camillo D’Amico

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