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A proposito della Scuola civica musicale della città

Scrivo in seguito alle rinnovate, sconcertanti polemiche riguardo alle tre istituzioni culturali pubbliche della città (Teatro Rossetti, Scuola civica musicale e Centro studi rossettiani)

In qualità di presidente del c.d.a. della Scuola civica musicale, voglio ricordare le numerose attività che essa svolge da 11 anni a favore dei suoi 150 allievi e di quanti, dai 3 ai 70 anni e oltre…, frequentano lezioni di canto, di strumento, di materie complementari nei corsi pre-accademici e amatoriali, seguono seminari, lezioni concerto, corsi di aggiornamento, si avvalgono della musico-terapia, partecipano come musicisti e spettatori ai concerti nel corso di ogni anno accademico e durante l’estate. L’edizione 2017 dei Concerti di Mezzanotte presso i giardini di palazzo d’Avalos, ha visto la presenza di circa 4000 persone tra cui molti giovani.

Non mi sembra che le scuole private possano fare altrettanto.

La Scuola è convenzionata con il Conservatorio “A. Casella” de l’Aquila (istituzione prestigiosa della nostra regione) per i corsi pre-accademici che si svolgono sotto la supervisione di un comitato tecnico-artistico nominato dallo stesso Conservatorio, comitato che è anche commissione di esame presso la nostra sede.

Molti nostri allievi ottengono ogni anno i primi posti in concorsi nazionali. E ancora, la scuola ha svolto negli anni attività di propedeutica musicale nelle scuole e di musico-terapia presso le istituzioni dei servizi sociali della città a beneficio degli assistiti diversamente abili. Dal 2017 è in rete con altre scuole, istituzioni e associazioni (D.L. 60 del 2017).

I docenti della Scuola civica (molti dei quali insegnano nei Conservatori) sono stati selezionati attraverso un concorso pubblico in cui una commissione esterna ha valutato i titoli di studio, l’esperienza didattica e – soprattutto – i titoli artistici secondo i criteri dei concorsi per l’accesso ai Conservatori stessi.

Avviando gli allievi alla conoscenza e alla pratica della musica già in età precoce, la Scuola favorisce anche l’ulteriore percorso di apprendimento presso il corso ad indirizzo musicale della Rossetti e del Liceo musicale …. Consente invece a quanti decidono di scegliere alle superiori altri indirizzi (umanistico, scientifico, tecnico, artistico) di non abbandonare lo studio professionale dello strumento che li appassiona.
Infine, chi segue il percorso pre-accademico può iscriversi al corso di laurea di I e II livello dei conservatori italiani.

E’ dunque “superflua” la nostra Scuola?

Aggiungo, in conclusione, informazioni credo “non inutili”: la Scuola riceve dalle tasse di iscrizione e dalle rette circa 80.000 € all’anno; i membri del c.d.a. hanno prestato e prestano il loro servizio del tutto gratuitamente; la qualità della nostra Istituzione è garantita dalla competenza professionale, dalla passione e dall’impegno del Direttore artistico M.° Raffaele Bellafronte.

In attesa dunque (così come propone qualche blog locale) di un teatro più capiente e/o dell’università, che sicuramente non sarebbero meno onerosi dal punto di vista delle spese di gestione per l’ente pubblico e per i cittadini vastesi, credo che sia opportuno e doveroso difendere e rafforzare quelle istituzioni cittadine che, insieme alle molte associazioni e alla loro attività preziosa, fanno di Vasto non un bel luogo qualsiasi, ma una “città” dove la cultura contribuisce alla qualità della vita personale e collettiva, fa argine a ignoranza e solitudine, offre per il tempo libero un’alternativa a consumi banali o, peggio, volgari.

Annamaria Di Paolo

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