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Le norme per i gazebo: “Via quelli non in regola”

Pedane e gazebo già esistenti dovranno essere rimossi se non risultano in linea con le nuove regole approvate dal consiglio comunale che, a maggioranza, ha licenziato il regolamento sui dehors. Per le strutture aperte l’adeguamento dovrà scattare entro tre mesi dall’entrata in vigore del disciplinare, per tutte le altre entro sei mesi.

L’unanimità invocata dal sindaco Francesco Menna non c’è stata. Il regolamento, che arriva a distanza di un anno dal protocollo con la Sovrintendenza archeologica d’Abruzzo, divide.

L’amministrazione comunale esulta e ne rivendica con orgoglio l’approvazione, mentre l’opposizione, che sul punto si è astenuta (fatta eccezione per Edmondo Laudazi della lista civica Il Nuovo Faro che ha votato contro), è convinta che ci saranno parecchi ricorsi.

Il punto più controverso riguarda le strutture già esistenti: le minoranze, che avevano presentato alcuni emendamenti, tutti respinti dal consiglio comunale, chiedevano di fare salvi i dehors regolarmente autorizzati e di consentire la pubblicità di specifici eventi o manifestazioni in appositi spazi e nel rispetto dei regolamenti vigenti in materia. Caustico il commento della segreteria cittadina del Pd, che parla di “ostruzionismo di parte del centrodestra vastese”.

“Il piano approvato è stato concordato con la Sovrintendenza archeologica e colma un ritardo che la città si portava dietro”, sostiene il coordinatore cittadino, Luciano Lapenna, “da oggi gli operatori vastesi hanno la disponibilità di un regolamento per migliorare le loro attività. Strumentale la posizione del centrodestra vastese che è apparso diviso e contraddittorio con il solo obiettivo di ostacolare l’operato della maggioranza che coglie un altro importante risultato nell’interesse della collettività vastese. Le opposizioni continuano a fare male alla città”, conclude l’esponente del partito democratico.

Prima dell’approvazione del regolamento sui dehors, avvenuto a tarda notte, l’assemblea civica era stata alle prese con una serie di interrogazioni ed interpellanze presentate dai consiglieri di minoranza.

Una di queste era finalizzata ad impegnare il sindaco Menna “a non avvalersi della collaborazione e a non nominare a staff o a titolo di consulenza, anche gratuita, ex dirigenti o ex figure apicali del Comune, nell’ottica di un rinnovamento e di un avvicendamento generazionale”. Il documento porta la firma di Alessandro d’Elisa, Francesco Prospero, Vincenzo Suriani, Edmondo Laudazi, Davide d’Alessandro e Guido Giangiacomo.

Durante il dibattito in aula è infatti emerso che la ex segretaria comunale Rosa Piazza, a distanza di una settimana dal suo pensionamento, avvenuto il 1° novembre, avrebbe protocollato una lettera con cui mette a disposizione la propria competenza e professionalità.

Basta con gli incarichi fiduciari”, tuonano le minoranze, “fate i concorsi e date la possibilità ai giovani di lavorare”.

La maggioranza, dal canto suo, precisa che la possibilità di utilizzare personale in pensione è offerta dalla legge Madia.

Anna Bontempo (Il Centro)

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