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Giro d’Italia, in Abruzzo l’omaggio a Rigopiano

Ci sarà anche una tappa dedicata alla vittime di Rigopiano nel 101esimo Giro d’Italia 2018 che quest’anno partirà per la prima volta dall’estero, il 4 maggio da Gerusalemme (Israele).

Si tratta della decima tappa di martedì 15 maggio: Penne-Gualdo Tadino, 239 km, media montagna. Quando il gruppo passerà a pochi chilometri da Rigopiano, dove il 18 gennaio scorso in 29 persero la vita per una slavina. Un omaggio che il direttore della Corsa Rosa Mauro Vegni, insieme a tutta l’organizzazione di Rcs Sport, ha voluto fortemente nella costruzione del percorso.

«Non faremo iniziative speciali – spiega Vegni -, noi non cerchiamo un ritorno di immagine. Ma vorremmo che le telecamere diano ancora attenzione a quanto accaduto un anno fa perché qualcuno dia giustizia alla tragedia».

Il percorso, presentato a Milano per la prima volta vedrà i corridori varcare i confini dell’Europa con tre frazioni in Israele, la prima delle quali dedicata a Gino Bartali, Giusto tra le Nazioni: la corsa si affaccerà sul Mar Morto, scalerà il Ramon Creter (il più grande cratere al Mondo con 40 chilometri ampiezza) e a Eilat toccherà il punto più a Sud nella storia del Giro.

Il rientro in Italia è previsto in Sicilia per altre tre tappe, con il primo arrivo in salita sull’Etna, con il finale inedito all’Osservatorio Astrofisico. Arrivi in quota anche in Campania e Abruzzo, a Montevergine di Mercogliano e sul Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore), la montagna Pantani di questa edizione.

Dopo il giorno di riposo il Giro tributerà l’omaggio alle 29 vittime di Rigopiano, ricorderà Michele Scarponi, ucciso da una automobile mentre si allenava a pochi chilometri da casa, transitando sul Muro di Filottrano, e celebrerà il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale: prima Nervesa della Battaglia, sede del Sacrario Militare del Montello che custodisce le spoglie di oltre 9mila soldati italiani, poi Rovereto (arrivo della cronometro di 34.5 km con partenza da Trento) città in cui è posta la Campana dei Caduti.

Ma a decidere la corsa saranno le montagne: torna il mostruoso Zoncolan, ecco Prato Nevoso e poi le due tappe più dure. La diciannovesima tappa vedrà scollinare su Colle di Lys, sul Colle delle Finestre (Cima Coppi), Sestriere e l’arrivo a Bardonecchia (Jaffreu); la ventesima (4.500 metri di dislivello) affronterà l’inedito Col Tsecore, St. Pantaléon e traguardo a Cervinia. La passerella finale a Roma, con un circuito di 11,8 km da ripetere 10 volte nel cuore della città. (Il Centro)

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