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San Francesco: “Le divise deve lavarle l’azienda”

“Le divise da lavoro vanno lavate all’interno dell’Azienda o facendo ricorso a imprese specializzate, lo prevede una circolare ministeriale che la Fondazione Mileno disattende”. Fecondo Domenico e Camillo Di Felice, della segreteria provinciale e aziendale Uil, sollevano il problema degli indumenti utilizzati dai dipendenti del Centro di Riabilitazione San Francesco di Vasto Marina, struttura sanitaria assurta nei giorni scorsi agli onori delle cronache per aver licenziato due lavoratrici che, ad avviso della Direzione, avrebbero abusato dei permessi della legge 104.

“L’azienda, qualche anno fa, ritenne opportuno esigere dai lavoratori che indossassero delle divise allo scopo di proteggerli da eventuali rischi connessi all’attività lavorativa suscettibili di minacciare la loro sicurezza e salute”, ricordano i due sindacalisti, “i dipendenti si sono adeguati alle nuove disposizioni, ma l’amministrazione non ha provveduto e ancora non provvede, in alcune sedi, ad applicare del tutto norme di legge e contrattuali che impongono al datore di lavoro sia la fornitura degli indumenti, sia la manutenzione ordinaria (lavaggio). Nonostante le diverse e ripetute sollecitazioni in merito, continuiamo a ricevere solo risposte molto imprecise, tant’è che qualcuno ha provato a farseli lavare all’interno della struttura, coinvolgendo un altro dipendente che, successivamente,  è stato sanzionato per il fatto di aver preso una busta contenente divise di lavoro accumulatesi nel tempo”.

Per Fecondo e Di Felice “i lavoratori subiscono un doppio danno: da un lato di natura economica, in quanto il lavaggio ciclico delle divise  sono a carico degli stessi, dall’altro di rischio per la incolumità della famiglia, poiché essendo obbligati ad effettuare i lavaggi nelle proprie abitazioni corrono il rischio di contaminare altri ambienti. Si comprende facilmente che le divise da lavoro, indossate in ambienti particolari e a contatto con i pazienti, sono potenzialmente infettate da agenti patogeni, per cui, come prevede una circolare ministeriale, vanno lavate all’interno dell’azienda oppure ricorrendo ad imprese specializzate”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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