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Il fratino non cova più sulla costa vastese

Cinque nidi e due sole nascite con perdita dei pulli, uno per cause ignote e l’altro per la predazione di una cornacchia. E’ racchiusa in questi numeri la stagione nera del fratino, il piccolo uccello che depone le uova negli ambienti dunali, entrato a far parte a pieno titolo dei parametri per l’assegnazione della bandiera blu. L’anno 2017 sarà ricordato anche per i furti delle uova, puntualmente denunciati dalle guardie Wwf. Il report relativo al monitoraggio del piccolo trampoliere  lungo la costa vastese è stato illustrato l’altra sera, nella sede dell’Arci, da Stefano Taglioli, coordinatore del gruppo fratino.

“Nel periodo di indagine sono stati censiti cinque nidi, di cui uno sulla spiaggia di Vasto Marina, uno nell’ambiente dunale della riserva naturale regionale Marina di Vasto e due sulla spiaggia di San Salvo Marina”, riassume Taglioli, “si tratta di un dato nettamente inferiore rispetto al 2016 (19 nidi), ma anche rispetto alla media storica (dai 10 ai 12 nidi). Su quattro dei cinque nidi le uova sono state sistematicamente rubate da ignoti. Ignoriamo i motivi dell’asportazione, ma l’aver trovato tracce di scarpe da lavoro nei pressi delle gabbiette di protezione,  riscontrate la mattina presto ed assenti la sera prima, dà la stura a delle ipotesi. Su questi furti le guardie Wwf hanno presentato un esposto”, ricorda l’ambientalista secondo il quale, “i motivi di una stagione così numericamente povera sono probabilmente imputabili ad uno spostamento di alcune coppie sulla costa molisana dove il controllo è svolto egregiamente dall’associazione Ambiente Basso Molise”.  

Taglioli accenna anche alla collaborazione con i comuni e gli operatori turistici definendola “buona”.

Con gli albergatori e balneatori c’è un rapporto corretto”, sottolinea, “la buona collaborazione con il comune di San Salvo, in particolare,  ha permesso la recinzione di una vasta zona di spiaggia libera dove hanno deposto le uova i fratini”. Ma resta un cruccio, cioè l’assenza di iniziative scientifiche. “Si considerano le aree protette sono come una cartolina, ambienti da sfruttare turisticamente e non realtà che hanno bisogno di interventi scientifici. Da questo punto di vista c’è ancora tanto da fare”, insiste Taglioli.

Tra le persone presenti all’incontro Vincenzo Ronzitti, ecologo ed ambientalista storico, Sandro Tagliagambe del Gruppo fratino  e  il disegnatore  Franco Sacchetti, autore del libro a fumetti “Fratini d’Italia”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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