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Cantine abitabili, è scontro dopo il sì del Comune

Da sindaco Pd esprimo la mia contrarietà ad una legge che, seppur varata da una giunta regionale del mio stesso colore politico, non può trovare applicazione sul territorio”. Francesco Menna torna a ribadire le sue perplessità all’indomani dell’approvazione da parte del consiglio comunale di una delibera che recepisce, anche se con una serie di paletti e limitazioni, le disposizioni regionali sul recupero del patrimonio edilizio esistente.

E’ la cosiddetta “legge salva garage” impugnata dal Consiglio dei Ministri e sulla quale deve pronunciarsi la Corte Costituzionale.

Il provvedimento, varato con i soli voti della maggioranza di centrosinistra, consente il cambio di destinazione d’uso dei locali seminterrati in uso residenziale, esclusivamente nel rispetto dell’altezza minima di 2,70 metri. Vengono escluse le zone agricole, i borghi rurali, gli edifici gravati da vincolo monumentale , le riserve naturali, le aree Sic (siti di importanza comunitaria) e quelle soggette a dissesto idrogeologico.

Abbiamo ritenuto di dover limitare l’impatto che le norme avrebbero comportato per il territorio comunale, anche in considerazione di come si è sviluppata la politica pianificatoria”, spiega il sindaco, “non posso consentire sanatorie e cementificazioni selvagge. Per le zone del piano regolatore classificate A1 ed A2, ricadenti nel centro storico cittadino, è consentito il cambio di destinazione d’uso limitatamente agli usi commerciale e di pubblico esercizio. Non è comunque possibile superare il limite massimo di 70 metri quadri”.

Le minoranze hanno votato contro il provvedimento.

“E’ una pessima delibera”, sostengono Francesco Prospero, Davide D’Alessandro, Vincenzo Suriani, Alessandro d’Elisa, Guido Giangiacomo e Edmondo Laudazi, “non è vero che le cantine diventeranno abitabili, è vero semmai che l’interpretazione della legge regionale fatta dal Comune non tutela nè la volontà del legislatore nè il patrimonio artistico di Vasto. Una delibera scritta male, senza cartografia, senza pareri tecnici che la stessa maggioranza, imbarazzata, ha dovuto emendare non una, ma due volte per cercare di correggere almeno in parte gli strafalcioni. Un’altra prova di ambiguità e debolezza di una amministrazione che sa soltanto dimostrare una incapacità totale di programmare”, concludono gli esponenti della minoranza.

Anna Bontempo (Il Centro)

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