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Porticciolo, il Comune esce dalle Marinelle

 

marinelle

Mantiene le quote detenute all’interno della Sasi (società che gestisce il servizio idrico integrato), dell’Isi (infrastrutture per i servizi idrici) e del Civeta (il Consorzio che si occupa dello smaltimento dei rifiuti), e decide di alienare le quote residue della società Le Marinelle che si occupa della gestione del porticciolo turistico di San Salvo. La decisione è stata presa dal consiglio comunale che, in ottemperanza ad una legge nazionale, ha approvato la ricognizione delle partecipazioni possedute all’interno di alcune società pubbliche, scegliendo quali di esse siano rilevanti in base a una serie di parametri che tengono conto dell’attivo, del patrimonio netto e dei ricavi.

“L’unica società che viene dismessa è Le Marinelle, da cui siamo usciti già molto tempo fa”, spiega la sindaca Tiziana Magnacca, “il Comune, che fino al 2010 deteneva il 51% del pacchetto azionario , sceso poi al 21% con la ricapitalizzazione, ha oggi solo il 5%. Sostanzialmente abbiamo ratificato una decisione presa già a suo tempo, prima ancora che la legge ci imponesse di fare una scelta”.

La decisione di uscire completamente dalla società che gestisce il porticciolo turistico a San Salvo Marina risale al 2013. Una scelta politica, disse all’epoca la sindaca, per non esporre il Comune, che deve invece concentrarsi sui servizi pubblici essenziali, ad un rischio imprenditoriale.

Il primo piano di capitalizzazione della società è datato 2010: in quella occasione l’ente, che all’epoca era socio al 51 per cento,  decise di ridurre le quote, consentendo l’ingresso di altri soggetti privati, alcuni dei quali con quote rilevanti. Il secondo passaggio si è concretizzato nel 2013, un anno dopo l’insediamento dell’amministrazione comunale di centrodestra, con l’ulteriore riduzione delle quote dal 21 al 15,10 per cento, operazione legata ad un progetto per la valorizzazione del porto, inteso non più come solo ricovero per le barche, ma una piazza sul mare per rilanciare il turismo a San Salvo Marina.  Ad oggi la partecipazione del Comune all’interno di Le Marinelle è del 5%. Con la vendita delle quote residue il porto turistico sarà completamente privatizzato con l’azzeramento della partecipazione pubblica.

Il piano varato dal consiglio comunale ha invece deciso di mantenere inalterate le quote detenute nella Sasi (2,41%), nell’Isi (2,41%) e nel Civeta (22,94%), sul presupposto che i servizi gestiti dalle società pubbliche vengono ritenuti rilevanti per la collettività.

                   Anna Bontempo (Il Centro)

 

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