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“In Consiglio Comunale non si può andare avanti così”

Questa mattina, presso il Bar Crocodile, conferenza stampa della minoranza. Assente giustificato Francesco Prospero, impegnato per lavoro presso il Tribunale di Pescara. Gli altri hanno messo in risalto “i gravi fatti emersi durante gli ultimi due Consigli comunali” e annunciato azioni immediate in altre Aule, non avendo trovato ascolto nell’Aula Vennitti.

Ecco, di seguito, le dichiarazioni dei Consiglieri:

Davide D’Alessandro (Vasto2016). “Dopo il rinvio a giudizio di Lapenna e della sua ex Giunta e dopo aver subito la costituzione di parte civile, la maggioranza è molto nervosa. Soffre oltre misura l’intensità oppositiva della minoranza e cerca di reagire in modo scomposto, mostrando i muscoli. La bocciatura dell’intitolazione della pista ciclabile a Pantani è stato un puro atto ritorsivo e isterico. Eppure, l’esibizione della potenza è quasi sempre dichiarazione di impotenza. Non lo dice soltanto la psicoanalisi, ma lo mostrano i fatti della vita quotidiana. La maggioranza avrebbe desiderato una minoranza inciucista, con incarichi alla Pulchra e difesa di Lapenna nei processi. Si è ritrovata una minoranza compatta, che non subisce la prepotenza e l’arroganza. Siamo molto preoccupati per i gravi fatti degli ultimi due Consigli comunali, ma non facciamo i Pm, facciamo i consiglieri comunali. Se non troviamo ascolto nell’Aula Vennitti, passiamo le carte ad altri Uffici, ad altre Aule. Tutto qui.

Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia). La Commissione Vigilanza di ieri è stata fatta saltare per un cavillo giuridico. Giangiacomo nella Commissione Assetto del territorio non era stato neppure convocato, ma si è presentato e non ha fatto saltare nulla. Siamo persone serie. Loro avevano il chiaro obiettivo di ritardare la discussione sulla vicenda Mercogliano, ma non si sfugge: la stessa è soltanto rinviata. Tutti i nodi verranno al pettine.

Edmondo Laudazi (il nuovo Faro). “A un anno dall’insediamento, l’Amministrazione Menna ha un effetto nullo sui problemi che affliggono i cittadini. Spesso ci siamo sostituiti ad essa per dare linfa all’azione amministrativa. Tentano di buttare tutto in caciara, ma sono in confusione totale. Come si fa a lasciare la Giunta intatta dopo aver votato la costituzione di parte civile? Una contraddizione evidente. Vogliamo efficienza, trasparenza e sviluppo. Lottiamo per questi tre punti.

Alessandro d’Elisa (Gruppo Misto). La città è abbandonata a se stessa. La maggioranza si è adoperata con 2500 euro dei cittadini per salvare una consigliera. L’incompetenza è palese, com’è palese la gestione inadeguata del Consiglio comunale. Il parere esterno non è stato messo a disposizione dei consiglieri e la votazione, senza ricorso alla segretezza, è illegittima. Vogliamo un Presidente del Consiglio super partes. Non si può andare avanti così”.

Guido Giangiacomo (Forza Italia), La maggioranza fa confusione per coprire le tante magagne che tenta di nascondere. Noi non facciamo battaglie per la leadership. Il caso di incompatibilità è stato sollevato dal Movimento 5Stelle, non da noi. Unione-Tagliente per Vasto e la Cappa non hanno fatto in un anno alcuna opposizione ferma e decisa, salva qualche noticina stampa. Come evidenziato da D’Alessandro con numeri precisi, la Cappa è assente in tutte le Commissioni. Non la vediamo da tempo. Come pensa di poter fare politica? È stata soccorsa dalla maggioranza, ma Sindaco, Presidente del Consiglio e Mercogliano si sono occupati di una questione che non li riguardava. Mercogliano ha detto cose inesatte sulle ferie di Zaccaria, mentre il Sindaco non doveva chiedere né pareri né scegliere l’avvocatessa. Il parere, chiesto illegittimamente, è stato negato tutto il giorno, salvo essere tirato fuori dalla tasca del Sindaco a tarda sera e letto velocemente. 14 pagine! Con votazione immediata e senza voto segreto. Vi è una chiara sentenza in proposito, del Tar di Campobasso, con estensore Luca Monteferrante. In due Consigli sono emersi fatti di inaudita gravità. Una persona è sommamente responsabile: il Presidente del Consiglio Giuseppe Forte. Non ha fatto il suo dovere, colpevole di ben quattro mancati adempimenti. Come anticipato da d’Elisa, non si può andare avanti così. Sappiamo che in Consiglio comunale la verità è dei numeri, ma in altre sedi, dove andremo, la verità non è dei numeri, ma della verità. Questa è una democrazia bloccata. Valutiamo ogni azione possibile per sbloccarla, per ricondurla nel suo giusto alveo”.

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