Contesta l’aumento della quota riservata alle posizioni organizzative (figure intermedie con responsabilità ed autonomia gestionale), denuncia l’impoverimento degli stipendi dei lavoratori, il mancato turn over del personale e chiede l’annullamento della delibera di giunta che in maniera “unilaterale” assegna le quote.
Boccia la proposta per l’utilizzo del fondo risorse decentrate 2017 l’assemblea della Cisl che, con votazione segreta, ha respinto il documento presentato al tavolo negoziale dal presidente della Commissione trattante di parte pubblica, segretaria generale Rosa Piazza.
Molte le perplessità sollevate dall’organizzazione sindacale che ha voluto sottoporre la proposta ai lavoratori.
“Si contesta l’ennesimo aumento della quota riservata alle posizioni organizzative e alle alte professionalità, che passa da 135mila a 150mila euro”, spiega in una nota il segretario regionale, coordinatore territoriale Cisl Fp Gabriele Martelli, “ci sono anche altri punti critici che non consentono a questa organizzazione sindacale di sottoscrivere l’utilizzo del fondo risorse decentrate 2017 così come proposto dalla parte pubblica. Non si giustifica un ulteriore aumento della quota per le posizioni organizzative”.
Secondo il sindacato da anni si assiste “ad un impoverimento degli stipendi dei lavoratori, con un contratto fermo dal 2010, ad un mancato turn over del personale con aumento del carico di lavoro in seguito ai pensionamenti. In questa situazione già grave”, prosegue il segretario regionale, “si propone un utilizzo di risorse decentrate non equilibrato. Se tutti i dipendenti devono fare sacrifici, significa che tutti li devono fare e quindi anche le posizioni organizzative e le alte professionalità. La Cisl non si sottrae al confronto, ma prima di riaprire il tavolo negoziale occorre annullare la delibera di giunta n.258 del 30 giugno 2017”, conclude Martelli.
Anna Bontempo (Il Centro)
