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Giudice salva l’albero dall’abbattimento

L’abbattimento di alberi comporta la distruzione di un “bene comune”, è quindi da considerarsi vietato. E’ con questa innovativa sentenza che il giudice del tribunale di Vasto, Stefania Izzi ha annullato una delibera condominiale con cui la maggioranza dei presenti aveva deciso il taglio di un enorme eucalipto posto ai margini del parcheggio in quanto ritenuto pericolante e condannato il condominio Histonium di via Socrate (una traversa di via Pitagora), al pagamento delle spese processuali e legali.

In sostanza il giudice ha accolto la richiesta di due condomini dissenzienti, che patrocinati dall’avvocato Nicola Raducci, hanno impugnato la delibera condominiale al fine di ottenerne l’annullamento richiamando, tra le altre norme, la legge 10/2013 (norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) che tutela e garantisce gli alberi, specie se di alto fusto.

Il tribunale ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio che basandosi su un rigoroso metodo scientifico denominato metodologia Vta (Visual Tree Assessment – Controllo visivo dell’albero), ha effettuato l’analisi e la verifica dell’albero condominiale che è risultato essere collocato nella classe A di propensione al cedimento della richiamata metodologia, ossia non pericolante e non pericoloso. Contrariamente a quanto veniva sostenuto dal Condominio, secondo il quale “l’abbattimento si rende necessario ed urgente per lo stato dell’albero che si presenta ammalorato, non sano, pericolante, con radici venute allo scoperto, per cui l’adozione della delibera impugnata si giustifica con la necessità di tutelare la sicurezza e la salubrità dell’edificio condominiale”.

Il giudice è giunto alla conclusione che “non vi sono ragioni per ritenere l’albero pericolante o pericoloso per l’incolumità di cose o persone, essendo tutt’al più necessaria un’attività di gestione della pianta che si estrinsechi in una potatura o consolidamento della chioma dell’arbusto”.

“La sentenza è un grande esempio di civiltà giuridica”, commenta l’avvocato Raducci, “ perchè ricorda a tutti che la natura è un bene comune da tutelare e proteggere nell’interesse della collettività”.

                   Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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