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Francesco Leuci, stamane il rito immediato

Verrà giudicato stamane dal Tribunale di Vasto e con rito immediato, Francesco Leuci, l’ex finanziere che lo scorso 24 settembre ferì con un coltello a serramanico, l’ex compagna Michela Potenza. Su di lui pesa il capo del tentato omicidio. Due gli incidenti probatori chiesti dal Procuratore capo Giampiero Di Florio riguardanti uno la sua incapacità di intendere e di volere e l’altro la gravità delle lesioni inflitte. Discordanti i pareri dei periti. C’è chi difatti ritiene che l’uomo non volesse uccidere e non era consapevole della gravità che il gesto avrebbe potuto arrecare alla donna e chi invece ritiene che il gesto dell’ex finanziaere sia molto grave. La difesa dal canto suo continua a sostenere la non premeditazione del reato e che l’uomo era ed è affetto da un patologia depressiva che lo portò, il 24 settembre scorso, a compiere il gesto lesivo nei confronti dell’ex compagna, la quale, dal giorno dell’accaduto, unitamente al suo avvocato, Elisa Pastorelli, è chiusa nel riserbo più assoluto.

L’ACCADUTO. Erano le 11,30 circa del 24 settembrequando la donna, mentre era a passeggio nella centralissima piazza Rossetti in compagnia della cugina, sentì un forte dolore alla schiena causato dalla lama che l’aveva trafitta. In una pozza di sangue, si accasciò a terra. Mentre la donna al suo fianco chiedeva aiuto, Michela Potenza, prima di perdere i sensi, riuscì a riconoscere l’ex compagno, informandone poi i Carabinieri al loro arrivo. Trasportata d’urgenza all’ospedale “San Pio” era stata poi sottoposta ad un delicato intervento al polmone traforato dalla lama. L’uomo, dopo averla colpita alla schiena, si era dato alla fuga a bordo della sua Fiat Punto. Intorno alla 14,00 si costituì alla stazione del Carabinieri di Caramanico i quali che lo condussero nel carcere di Pescara con l’accusa di tentato omicidio. Il giudice Di Carlo dichiarò poi la propria incompetenza territoriale passando dunque gli atti al tribunale di Vasto. Una lesione questa infertagli dall’ex compagno che seguiva ad una precedente lesione avvenuta lo scorso 18 aprile 2015 che costò alla donna il ricovero in ospedale, 30 giorni di prognosi e 3 costole rotte. La denuncia esposta fu poi ritirata per paura.

 

 

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