Continua a cedere il terreno sottostante il Belvedere Adriatico. Come si può vedere dalle foto scattate da alcuni sportivi e riportate ieri dalla collega giornalista Paola Calvano del quotidiano d’Abruzzo Il Centro, se non si interviene a breve alla verifica ed eventuale messa in sicurezza del costone del Belvedere, una nuova frana potrebbe abbattersi sulla città. Uno sgretolando aggravatosi probabilemnete a causa dell’abbondante nevicata dello scorso gennaio seguita dalle piogge torrenziali. I pilastri sono praticamente privi del terreno sovrastante ed i vuoti presenti sono visibilmente preoccupanti.
“L’intenzione non è quella di fare allarmismo -sottolinea Marco Di Michele Marisi Responsabile ‘Giovani In Movimento’- ma di accendere i riflettori su una problematica di cui soffre questa città ed in particolar modo il costone orientale interessato più volte da cedimenti grandi e piccoli. La situazione del costone di Via Adriatica a Vasto pare davvero inquietante. Lo svuotamento della parte sottostante la balconata, con la terra che è scivolata a valle distaccandosi dalla camminata, con evidenti dilatazioni della gradinata stessa che giunge fino all’area sportiva comunemente chiamata “frana”, lascia -continua Marisi- quantomeno pensare che vi siano dei movimenti del terreno da tenere sotto controllo. Sicuramente c’è bisogno di ispezioni, costanti monitoraggi e soprattutto di interventi. L’Amministrazione comunale ha il dovere di programmare e predisporre un intervento importante per il consolidamento dell’intera balconata di Vasto, da Via Tre Segni fino a Via Magnacervo, chiedendo con forza sostegni economici alla Regione Abruzzo perché vengano realizzati lavori non per tamponare la situazione, ma che durino. Deve -conclude Marisi- terminare il tempo del “dopo emergenza” ed occorre cominciare a prevenire quelle che sono le conseguenze prevedibili di una porzione della città che è tanto preziosa quanto geologicamente fragile. Se si vuole amministrare con lungimiranza, intelligenza e serietà, questo intervento è uno dei primi da mettere in campo per restituire serenità ai residenti di quella zona e per mettere la parola fine a quello che è un costante allarme che non va sottovalutato”.