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“La città che vorrei”, il progetto del Palizzi di Vasto

In una sala gremita tra docenti, studenti e cittadini ha preso il via ieri pomeriggio, nella Pinacoteca di Palazzo d’Avalos,  l’ampio progetto “La Città che vorrei”, organizzato dall’ITSET “F. Palizzi” che si concluderà sabato 4 febbraio. Un progetto che coinvolge tutto il territorio e che ieri ha visto la presenza, oltre che del Dirigente scolastico dell’Itset “Palizzi” Gaetano Luigi Fuiano, anche la vice presidente dell’ANFASS Abruzzo e vicepreside dell’Istituto Comprensivo “Pertini” di Martinsicuro la prof.ssa Daniela Corsi (Roberto Speziale assente per motivi personali), il presidente del gruppo NSG Pilkington Italia Graziano Marcovecchio, il Dirigente Scolastico Gianni Orecchioni e il vicesindaco del Comune di Vasto Paola Cianci e l’assessore Anna Bosco.

“La città che vorrei: dialogo tra scuola, mondo produttivo e istituzioni”, questo il tema del primo convegno tenutosi ieri pomeriggio. 

“Una splendida iniziativa. La scuola raccoglie oggi quell’esigenza e necessità che viene dai ragazzi di voler parlare di argomenti che riguardano la loro città ed il loro territorio, come l’ambiente, il turismo, le fragilità dal punto di vista morfologico  e lo fanno con quello che sarà il mondo del lavoro con il quale si andranno presto a confrontare. Noi, come amministrazione, saremo in questi giorni presenti, cercando di dare il nostro contributo, raccontandovi quella che è la nostra esperienza, ed insieme ragionare su quello che può essere un futuro della nostra città al fine di renderla sempre più bella, ecologica e sostenibile ”. Queste le parole del vice sindaco Cianci per ha portato il saluto del sindaco Menna assente per lavori amministrativi.

A prendere poi la parola il Dirigente Scolastico Orecchioni che ha sottolineato come l’alternanza scuola-lavoro non deve essere visto come un obbligo prescritto dalla legge, ma come un’opportunità che fa aprire per la prima volta la scuola al territorio. “La città che vorrei, un progetto volto a costruire insieme dei percorsi formativi, ad individuare le competenze da formare, le metodologie di valutazione di queste competenze e costruire il curriculum vitae a partire dal terzo anno delle scuole superiori”.

Il presidente della NSG Pilkington Marcovecchio ha ricordato invece come l’alternanza scuola-lavoro è nata nell’ottobre del 2015 quando ricevette 96 richieste da parte dei dirigenti scolastici. Un plauso il suo a tutto l’Istituto Palizzi per il tema scelto, “La Città che vorrei” e soprattutto per aver aperto questo primo incontro con il tema del lavoro che è un aspetto fondamentale della vita di una persona perché “senza il lavoro, che è dignità della persona, è suo progresso e successo personale, sarà difficile poi cogliere gli altri aspetti” (riferendosi agli altri temi che verranno affrontati in questi giorni). Un progetto dunque accolto molto positivamente da Marcovecchio. Ma l’aspetto sul quale si è soprattutto soffermato, è che fondamentale deve essere non solo l’impegno dei dirigenti scolastici, promotori di questi progetti, ma anche e soprattutto l’impegno di tutti i docenti che ha definito “missionari”. Un loro impegno volto a creare nuovi “skill”, a creare quella “curiosità intellettuale che va al di là della formazione scolastica, è priorità ed impegno di tutto il corpo docente”.

“Il lavoro è un diritto per tutti i giovani ed è dunque un diritto anche per le persone con disabilità. Noi come Anfass interveniamo laddove ci sono possibilità da utilizzare, di aprire la strada a quelle risorse reali e possibili proprie delle persone con disabilità. Perché avere un impegno e mettere in “campo” quelle che sono le loro capacità, è per loro, fonte di realizzazione. Occorre guardare la persona con disabilità come una risorsa e non come una persona da assistere. Questo è fondamentale. Aprire anche a loro il mondo del lavoro è prerogativa di un benessere ed una crescita sociale”. Queste le parole della prof.ssa Corsi.

Presente in sala anche l’On. Maria Amato che ha sottolineato come “per arrivare a cambiare il mondo bisogna avere non solo la competenza progettuale, ma occorre anche la capacità di mettersi tutti insieme a discutere ascoltando l’altro e trovare, insieme, un punto di caduta comune. E nel merito dell’alternanza scuola-lavoro, rispetto a quella che è l’inclusione, il muoversi tutti quanti insieme può essere una difficoltà. Una difficoltà che sia poi proposta adeguata per tutti e per il singolo. Ma l’alternanza scuola-lavoro offre anche un’altra possibilità. Da ad ognuno, al singolo, di sperimentare e di crescere nella sua diversa abilità perché ognuno è, singolarmente, portatore di proprie capacità, abilità e potenzialità che devono emergere”.

Al termine del convegno, c’è stata poi l’inaugurazione presso il Palazzo Mattioli, della mostra “Novant’anni di manifesti pubblicitari: 1884-1974.

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