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Via l’edificabilità per pagare meno Imu

Da aree edificabili a zone agricole. Sono diverse le richieste giunte in Comune per il declassamento di terreni su cui  l’attuale piano regolatore, approvato nel 2001, consente l’edificazione. La crisi strutturale che ha  prodotto effetti negativi anche sull’edilizia, la massiccia urbanizzazione che ha interessato la città e la presenza nel mercato immobiliare di circa 3mila alloggi invenduti, spingono i proprietari a chiedere la revisione della destinazione urbanistica di quelle aree che non essendo state sfruttate a fini edificatori comportano solo il pagamento dell’Imu con notevole aggravio per i bilanci familiari.

Un fenomeno che ha spinto la giunta guidata dal sindaco Francesco Menna ad avviare una procedura esplorativa tesa all’acquisizione di manifestazioni di interesse per il declassamento di aree edificabili ai fini della revisione del piano regolatore.  La prossima mossa sarà la pubblicazione di un avviso pubblico, una sorta di “bando esplorativo” che consentirà al Comune di fare una ricognizione delle aree oggetto di modifica.

E’ opportuno consentire ad altri eventuali portatori di interesse di presentare richieste per il declassamento delle aree edificabili previste dal Prg vigente”, si legge nella delibera di giunta  che dà il via libera alla procedura esplorativa, “è altresì importante intraprendere forme di governance del territorio che facilitino ed incoraggino la partecipazione attiva della cittadinanza e di tutti i portatori di interesse”.

Una iniziativa del genere era stata lanciata un anno fa dall’ex capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi che aveva proposto lo stralcio delle aree edificabili su istanza dei proprietari dei terreni, per farle tornare alla loro originaria destinazione agricola. La proposta  nasceva dalla considerazione che la crisi dell’edilizia e del settore immobiliare rende difficoltoso per i proprietari riuscire a valorizzare il terreno edificabile sia per la costruzione che per la vendita. Ora con il provvedimento approvato dalla giunta si va in questa direzione.

E’ anche un primo passo verso la revisione del piano regolatore approvato 15 anni fa sotto la gestione del centrodestra. Della variante si parla da almeno due lustri. La corsa al mattone che ha caratterizzato il decennio 2001-2011, ha divorato ampie superfici di aree agricole, dando il via ad un boom urbanistico senza precedenti che ha indotto Legambiente a includere anche Vasto nell’elenco delle località abruzzesi “ maglia nera” per il consumo di suolo. Lo studio dell’associazione ambientalista, racchiuso in un corposo dossier, suona come una solenne bocciatura per la politica urbanistica portata avanti dalla precedente amministrazione comunale che, si è limitata ad una revisione delle norme tecniche.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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