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Centro storico, arriva il sì per chioschi e gazebo

Strutture temporanee e completamente rimovibili, senza alcun ancoraggio alla pavimentazione stradale, coperture tassativamente vietate in alcune zone del centro storico, dove è invece consentita l’installazione di ombrelloni ma evitando colori accesi o troppo contrastanti. Fissa le regole per i dehors l’accordo che il Comune di Vasto ha siglato con la Soprintendenza archeologica d’Abruzzo e che, dopo cinque anni di tira e molla, dà il definitivo via libera a gazebo, pedane e pergolati nelle aree pubbliche con valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico.

L’intesa, salutata con soddisfazione dalle associazioni di categoria e dal Consorzio “Vasto in Centro”, porta la firma del sindaco Francesco Menna e del sovrintendente, Francesco Di Gennaro e mette un punto fermo ad una diatriba che si trascinava da almeno un lustro. Infatti, il regolamento che disciplina l’installazione di chioschi, gazebo, tettoie e dehors per spazi di ristoro all’aperto risale  al 19 ottobre 2010, anno in cui  il consiglio comunale diede il via libera al disciplinare.

Da allora è stato un continuo rimpallo tra il Comune e la Soprintendenza. A farne le spese le attività commerciali del centro storico prive di spazi interni e che da anni chiedono di potersi attrezzare con pedane e gazebo per offrire un servizio in più alla clientela anche durante il periodo invernale. Ora con il protocollo d’intesa è possibile coniugare la tutela dell’ambiente urbano con le esigenze di sviluppo del tessuto economico cittadino, con una attenta pianificazione degli interventi ammissibili e con uno snellimento dei procedimenti amministrativi. Le regole sono scritte nero su bianco. Le strutture dovranno avere carattere di temporaneità e completa rimovibilità, senza alcun ancoraggio alla pavimentazione stradale o pedonale. I dehors posti su suolo pubblico dovranno essere senza pedane, o con pedane in legno dell’altezza massima di 10 centimetri o con altezza variabile entro i 40 centimetri giustificati dalla pendenza del suolo. Non è ammessa la chiusura totale, ma parapetti in corda, ferro o vetro trasparente, di disegno essenziale e filiforme, mentre è consentita la chiusura parziale purchè si utilizzi materiale opaco.

Per quanto riguarda invece le strutture parasole vanno privilegiate quelle “mobili ad ombrello”, in tessuto naturale o similare, avendo cura di evitare colori accesi e troppo contrastanti (dovranno privilegiarsi i colori bianco o nelle gamme del crema-beige). Sono ammessi i soli ombrelloni  con struttura in legno o metallica, a  pianta quadrata o esagonale. Vietate le scritte o le immagini relative a ciascun esercizio commerciale.

L’altra novità introdotta dal Protocollo riguarda i dehors già esistenti: quelli già autorizzati dalla Soprintendenza dovranno essere adeguati nell’arco di 24 mesi, mentre quelli privi di autorizzazione dovranno essere rimossi entro sei mesi dalla sottoscrizione dell’accordo, ma possono essere nuovamente installati successivamente in conformità ai criteri stabiliti.

Soddisfatte le associazioni di categoria ed in particolare la Confesercenti che in questi anni ha seguito l’iter autorizzativo, sollecitando una definitiva soluzione della problematica. Commenti soddisfatti anche dal Consorzio “Vasto in centro” che raggruppa una settantina di  attività del centro storico.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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