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Iannone, 2° a cinque giri dalla fine, osa e finisce nella ghiaia

Il GP di Silverstone regala un’altra pagina dell’indecifrabile stagione 2016, con il successo di Vinales, settimo vincitore diverso degli ultimi sette GP, che riapre le porte della gloria alla Suzuki.
La casa di Hamamatsu non si imponeva da oltre 9 anni, dall’urrà di Vermeulen in Francia nel 2007, e si guadagna così il palcoscenico della top class non più come comparsa, ma da attrice protagonista. E di levatura. Complimenti all’italiano Davide Brivio, team manager Suzuki e artefice della rinascita.
Le condizioni difficili della gara -libere asciutte, qualifica bagnata, warm up umido, corsa asciutta- non ingannino: Vinales era in palla già in prova e nei 19 giri è riuscito ‘solo’ a far quadrare il cerchio, come altre volte non gli era riuscito in stagione dopo qualifiche incoraggianti. Lo spagnolo, prossimo (e scomodo) compagno di Rossi in Yamaha, è preciso e perfetto nella sua progressione: con linee fluide e impeccabili precede sul podio Crutchlow, 2° e autore di un’altra prova maiuscola dopo la vittoria di Brno, e Rossi, 3° dopo un bellissimo duello con Marquez: il pesarese ricuce un po’ il distacco, ma fra i due i punti restano 50. Tanti, forse troppi.
LOTTA ACCESA. Alle spalle della cavalcata trionfale di Vinales, la gara è stata accesa dalla lotta per le restanti posizioni del podio: Rossi è generoso e non si risparmia in un duello mozzafiato con Marquez che ha ricordato quello della Malesia l’anno scorso. In palio non c’è la vittoria, ma il podio. E qualcosa di più. La correttezza fa scopa con l’agonismo: bellissimo vedere due fuoriclasse affrontarsi così a viso aperto. Dopo repliche e sorpassi, Valentino strappa il podio e lucida la sua tigna. Marquez, invece, finisce 4° dopo qualche linea tirata oltre il dovuto. Pedrosa buon 5°, Dovizioso, con un ginocchio tumefatto è 6°, mentre non è pervenuto Lorenzo: stavolta non c’è nemmeno l’alibi della pioggia a giustificare l’imbarcata.
LA GARA. Scelte diverse al via per le mescole: la prima fila, Crutchlow, Rossi, Vinales con hard davanti e medie dietro; Iannone, Dovizioso e Pedrosa con doppia soft; Marquez e Lorenzo con soft/medie.
Pochi istanti dopo il via e c’è il gelo, con una collisione da brividi alla prima curva fra Baz e Pol Espargaro: le moto esplodono in mille pezzi, i piloti strisciano sull’asfalto e vengono sfiorati dagli altri.
Bandiera rossa, soccorsi immediati e ambulanza in pista: piloti coscienti e sottoposti a ulteriori check.
Lo spunto è di Crutchlow, ma l’allungo di Vinales, che va in testa dopo poche curve, con Marquez dietro e Rossi 4°. Lo spagnolo della Suzuki allunga, 1″8 di vantaggio al 4° giro, 2″3 al 6°, 4″6 al 13°, con Valentino che risale, le Ducati in agguato e Lorenzo che non riesce ad emergere.
A 8 giri dalla fine Iannone rompe gli indugi e irrompe nella lotta, ma esagera: a 5 giri dalla fine finisce nella ghiaia quando è 2°. Esagera anche Marquez in una staccata oltre le leggi della fisica che gli costa il podio.
Rossi e Marquez duellano: il primo è premiato con il podio, il secondo si ferma ai suoi piedi. Applausi per Crutchlow, 2°: davanti al suo pubblico fa capire che il successo di Brno non è stato un exploit isolato.
Gazzetta.it
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