“Le polemiche non aiutano affatto a ridurre i danni che si realizzano alle produzioni agricole da parte degli ungulati e dei cinghiali in particolare perché sono le idee, le strategie comuni ed una forte sinergia tra tutti i soggetti rappresentativi del mondo agricolo, venatorio, ambientale e delle istituzioni ad ogni livello che potrà dare risultati concreti e duraturi.”
Questo il commento del presidente della Copagri Abruzzo, Camillo D’Amico, a commento della dura nota emanata dalle associazioni “Antimafie Rita Atria – presidio Abruzzo”, “Peacelimk Abruzzo” e “Sinistra Anticapitalista Abruzzo” dopo i risultati dell’iniziativa tenuta lo scorso 5 Agosto a Pollutri (CH) sulla problema ungulati dove hanno partecipato, tra gli altri, il dottor Franco Recchia, esperto faunistico della regione Abruzzo, e Mario Olivieri, consigliere regionale e veterinario dell’ASL Chieti – Lanciano – Vasto.
“La posizione della nostra organizzazione al riguardo è chiara e coerente da sempre ossia mettere in concreto al centro degli interessi comuni l’agricoltura che resta una professione che produce reddito ed occupazione oltre che cibo sano e di qualità e, solo dopo tutti, gli altri che possono far riferimento a quelli venatori ed ambientalisti. Abbiamo sempre detto che la caccia fatta con il metodo del selecontrollo è un paliativo importante per contenere numericamente gli ungulati, attraverso la quale si potrebbe generare un importante filiera di lavoro, ma non è ne l’unico possibile ne risolutivo del problema”. Continua D’Amico che così conclude “Agli agricoltori che hanno i terreni all’interno dei parchi e delle aree di riserva occorre dare risposte concrete ed adeguate oltre che solerti pena la perdita di reddito, occupazione ed abbandono sistematico del territorio. Da qui, un forte invito a tutti, nel formulare proposte serie, realizzabili e concrete rifuggendo della mera quanto inutile sterile polemica”.