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Al via il XLIX Premio Vasto:”Archeologie a Venire – Metamorfosi dell’antico e del classico nell’arte contemporanea italiana”

 

 

Al via la XLIX edizione del Premio Vasto d’Arte Contemporanea, con la partecipazione di straordinari artisti del Novecento come De Chirico, Sironi, Campigli, Marini, Angeli e tanti altri. La splendida cornice delle Scuderie di Palazzo Aragona, ha accolto l’edizione 2016 del Premio Vasto dal titolo “Archeologie a Venire – Metamorfosi dell’antico e del classico nell’arte contemporanea italiana”, a cura di Silvia Pegoraro, giornalista, scrittrice e critico d’arte di notevole esperienza.

La mostra, promossa dal Comune di Vasto e dal Comitato Manifestazioni d’Arte e Cultura di Vasto, come ogni anno è organizzata dal Comitato Premio Vasto d’Arte Contemporanea, presieduto dall’avvocato Roberto Bontempo sin dal 1959, anno di fondazione dello storico Premio. In assenza del neo sindaco Francesco Menna, il saluto dell’amministrazione comunale è stato portato dal vice sindaco Paola Cianci, che ha ricordato come questa mostra deve invitare a riflettere sul confronto tra passato e presente, “attraverso la sensibilità di artisti italiani contemporanei che con le loro opere hanno saputo con forza interpretare la classicità in tema di opportunità per il futuro. Noi come amministrazione comunale”, ha proseguito il Vice Sindaco “in questi mesi abbiamo parlato tanto di rinnovamento e cambio generazionale e forse dobbiamo farlo dando un segnale partendo proprio dalla cultura cercando di avvicinare, così come il tema di questa mostra, il presente, cioè le nuove generazioni, a quello che è il passato, a quello che è il patrimonio culturale di cui non sempre tutti siamo a conoscenza”.

A Silvia Pegoraro, curatrice della mostra, alla sua terza partecipazione dopo quelle del 2006 e del 2013, è toccato il compito di presentare la mostra che intende configurarsi come un viaggio nella complessa e articolata dimensione del “classicismo” e del dialogo con l’antico che si è andata sviluppando nell’opera di artisti italiani appartenenti a generazioni successive, tra il XX e il XXI secolo: “L’idea di questa mostra”, ha sottolineato la curatrice, “mi è nata nel 2013, quando ero a Vasto per allestire la mostra. Passeggiando per il meraviglioso belvedere di Vasto, vicino Palazzo d’Avalos, sono capitata vicino il portale della distrutta chiesa di S. Pietro, che inquadra il mare e l’infinito. Il portale oltre ad essere un simbolo di Vasto, rappresenta un connubio tra natura e cultura, di arte, storia, turismo e ambiente. Grazie a questa proiezione verso il mare, verso l’infinito, mi dava l’idea che il portale non era morto, non era rudere, ma che aveva infinite potenzialità di proiettarsi nel in un futuro, di creare nuove prospettive, di trasformare le idee antiche in qualcosa di assolutamente nuovo, vivo e vitale”.

La mostra di quest’anno è un progetto che si collega al passato, guardando al futuro. Si parte dai grandi artisti, già nei primi decenni del Novecento, come De Chirico, Sironi, Campigli, Marino Marini, sino alle giovani generazioni affacciatesi sulla scena dell’arte in questo inizio di nuovo secolo, passando attraverso le generazioni “di mezzo”, dalle molteplici vocazioni creative e orientamenti interpretativi: dalla rilettura dei simboli della classicità, insieme ironica e malinconica, propria della cosiddetta “Pop Art” italiana (Angeli, Festa, Ceroli), ai plasticismi cromatici e alle mitologie rinnovate della Transavanguardia, ai postmoderni enigmi metafisici e alle colte riletture dell’Anacronismo, senza dimenticare straordinarie figure di artisti che la loro complessità culturale ed espressiva rende difficilmente classificabili, come Ugo Attardi, Fabrizio Clerici, Vettor Pisani, o il grande scultore pescarese Pietro Cascella. Diversi gli artisti abruzzesi presenti al Premio, “scelti non per localismo”, ha ricordato la Pegoraro, “ma per considerare l’arte abruzzese in una prospettiva nazionale ed internazionale”. Oltre a Mario Ceroli, di Castelfrentano, e Pietro Cascella, scomparso nel 2008, sono presenti Tommaso Cascella, suo figlio, Luca Farina, di Campli, e Cesare Giuliani, di origini aquilane, ma vastese d’adozione ormai da tanti anni, presente con tre opere molto interessanti: Battaglia (2011), La fenice (2016) e Psiche (2011). Questi i nomi degli artisti partecipanti in rigoroso ordine alfabetico: Franco Angeli, Ugo Attardi, Massimo Campigli, Pietro Cascella, Tommaso Cascella, Massimo Catalani, Luigi Cecinelli, Mario Ceroli, Sandro Chia, Fabrizio Clerici, Giorgio De Chirico, Stefano Di Stasio, Luca Farina, Tano Festa, Flavia Franceschini, Cesare Giuliani, Gianfranco Goberti, Angela Maltoni, Marino Marini, Giuseppe Modica, Simone Pellegrini, Stefano Piali, Vettor Pisani, Eros Renzetti, Ruggero Savinio, Mario Sironi. La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 23 ottobre con il seguente orario: Lug./Ago. 17,30/21 – Set./Ott. 17/20,30 Domenica anche 10,30/12,30 (Lunedì chiuso)

Lino Spadaccini

Da NoiVastesi di Nicola D’Adamo

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