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Nicolas Cupaioli, due ruote e una Stella

Non sappiamo se è nata una “stella”: le premesse ci sono tutte ma le stelle, anche se nascono per caso, se compaiono all’improvviso, devono crescere, devono risplendere poco alla volta e guadagnarsi un posto, un posto in prima fila nell’universo delle due ruote.

A Vasto, però, sembra che questa stella, appena nata, voglia bruciare i tempi e diventare grande in brevissimo tempo. Parliamo di Nicolas Cupaioli, dai 6 anni in fremente attesa che il padre, Maurizio, confermasse la promessa “avrai la moto dopo i quattordici anni”. La promessa è stata mantenuta e la moto è arrivata: nessuno però pensava che quella moto, tra le mani di Nicolas, avrebbe fatto emergere un aspetto che forse lui stesso non conosceva: un innato talento per uno sport che ha visto in Italia grandi campioni da Agostini, a Rossi, al nostro Iannone e, perché no, a lui, Nicolas Cupaioli.

È stato sufficiente qualche giro in pista per intuirne il potenziale: qualche ricerca per capire come e, soprattutto, chi poteva comprendere le potenzialità di Nicolas, ed ecco che ci si affida ad un esperto del settore, Maurizio Bottalico, pilota professionista e istruttore racing, che, al di là delle parole, vuole verificare nell’unico modo utile, in pista. E la pista non mente, le potenzialità ci sono tutte, la naturalezza e la scioltezza di guida sono innegabili. Ma un conto è girare in pista, dove si è soli contro se stessi, un conto è “competere”, sentirsi il fiato sul collo degli inseguitori, vedere allontanarsi i tubi di scappamento di chi ti precede, correggere gli errori, impostare le chicane da soli o con gli altri che ti sono addosso o davanti.

Di qui la decisione di sottoporsi ad un giudizio più severo, la partecipazione ad un “campionato” un vero Campionato, quello organizzato dalla AG Motorsport Italia, sotto l’egida della Yamaha, lo “Yamaha R125 Cup”, riservato ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 21 anni. Nicolas inizia a “dare gas” supportato da tutta la famiglia che lo accompagna sui maggiori circuiti italiani: il papà Maurizio, la mamma Mena, la sorella e sua “ombrellina” Nabia e il fratellino Nathan, ma anche da Fabio Martelli, meccanico veneto con lunga esperienza nelle competizioni, che lo ha preso per mano e introdotto al dialogo con la moto e con il team. L’esordio è più che promettente.

Qualche test a Marzo, poi direttamente la prima gara a Febbraio, senza allenamenti e senza una qualsiasi esperienza, per raggiungere in brevissimo tempo, in pratica sei mesi e sei gare, il podio sul Circuito Internazionale di Napoli: 11° in griglia sui 27 partecipanti, coglie il terzo posto tra gli esordienti e un totale di 58 punti che gli consentono di acquisire il quarto posto assoluto in classifica Rookie e sempre maggior fiducia in se stesso.

Elio Bitritto

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