Carissimi amici, per fortuna il parossistico periodo che ci separa dal turno di ballottaggio va finalmente a terminare ed i cittadini tutti potranno finalmente decidere , in autonomia, chi merita di essere il nuovo Sindaco di Vasto. Mi dispiace non avere avuto sufficiente fiducia e consenso per realizzare il mio sogno. Tanti ,nel frattempo, tra quelli del centrosinistra che hanno sciupato la formidabile opportunità di riconoscere alle mie liste civiche Il Nuovo Faro e Rinascita Vastese il ruolo attribuito dagli elettori, di vero ed unico elemento innovativo della politica vastese, dotato di un programma ambizioso e realizzabile , di professionalità entusiastiche e qualificate e di una guida adeguata e capace, hanno inutilmente cercato sul mercato delle vacche di smembrare, individualmente, la nostra corazzata, di cui per molti anni si sentirà parlare sul nostro territorio. Ma non ci sono riusciti e noi saremo ancora presenti, almeno fino alla ricostituzione completa della centralità del territorio vastese, che vogliamo mai più eterodiretto e sottomesso. Auguri a tutti quelli che, incredibilmente, hanno creduto di potercela fare senza di noi.
Sono, quindi, del tutto d’accordo – fatta salva la costruttività della nostra rabbia – con l’analisi e con le conclusioni del senatore Gianluca Castaldi in materia di voto: solo l’avvicendamento e la sostituzione totale delle persone potrà consentire una tenue ipotesi di rilancio della nostra città, anche se la proposta alternativa non ci convince del tutto. Aggiungo una considerazione ultimativa, che mutuo dal vocabolario Treccani: c’è un chiaro bisogno, nella nostra città, di “catarsi”, che nella religione greca, nella filosofia pitagorica ed in quella platonica, indicava il rito magico della purificazione, inteso sia a mondare il corpo contaminato, sia alla liberazione dell’anima dall’irrazionale delirio di onnipotenza che deriva dalla prolungata gestione del potere.
