Alfonso, il mio amico d’infanzia, parlando tra un ricordo e l’altro, rammentava degli scheletri sepolti a Punta d’Erce. Io, stranamente, ho rimosso quel ricordo e lui, per farmi tornare la memoria mi ha fornito le foto.
Poi mi sono ricordato della epidemia di tifo del 1817 e del fatto che il Prof. Luigi Murolo possiede una copia della delibera con la quale, per motivi igienico sanitari, per paura del contagio, si autorizzava a seppellire in quel luogo i cadaveri.
Abbiamo riso pensando a coloro che magari, stesi a prendere il sole o a guardare il mare, all’improvviso si trovassero un teschio … sotto il sedere.
Francesco Paolo D’Adamo