Sono tornati in libertà i due uomini che il 17 febbraio scorso rimasero coinvolti nell’inchiesta sui matrimoni falsi.
“Il giudice ha concordato sul fatto che non c’è pericolo di reiterazione del fatto“, queste le parole dell’avvocato Antonello Cerella dopo l’udienza di scarcerazione.
Per Gianfranco Gianserra, 74 anni di Vasto e per Renato Luigi Trofino, 51 ani di Roccaspinalveti, dopo 50 giorni di carcere, il gip ha accolto dunque la richiesta degli Avv. Giovanni e Antonello Cerella e Antonio Boschetti.
Dalle indagini svolte dai carabinieri di Vasto, dirette dal maggiore Giancarlo Vitiello e dai carabinieri di Roccaspinalveti e San Buono, durate due anni, era emerso che i due uomini, insieme a Ramona Payano Munoz, 56 anni, Soragel Munoz Ortega, 30, e Daniela Di Stefano, 37, avevano messo su una fitta rete di contatti per far ottenere i permessi di soggiorno a giovani donne domenicane.
L’organizzazione messa su, versava dai 5 di 10 mila euro a chi andava all’estero e sposava una delle residenti. Il vincolo matrimoniale, dopo qualche mese, veniva poi sciolto.
Dall’operazione dei carabinieri, coordinata dal procuratore capo Giampiero Di Florio, sono emersi quindici matrimoni falsi. I cosiddetti “mariti di comodo” finiti nei guai sono invece ventidue.
A dare inizio alle indagini, il matrimonio fra un 50enne di Liscia e una avvenente dominicana di 25 anni.
