Non è ancora completo il collegio arbitrale che dovrà pronunciarsi nel l’ambito del contenzioso extra-giudiziale sugli ex Palazzi scolastici di corso Italia. All’appello manca il terzo arbitro, che deve essere nominato dal Tribunale e che si va ad aggiungere agli altri due già incaricati: l’avvocato Nicola Mastrovincenzo (per l’impresa pescarese) e l’avvocato Fabio Giangiacomo (per il Comune). La nomina di quest’ultimo è stata decisa con una determina dirigenziale sulla scorta della “professionalità e dell’esperienza possedute in materia” dal legale vastese.
Non si annuncia facile il lavoro degli arbitri, chiamati a dirimere la controversia. Il procedimento verte sulla richiesta della Edmondo costruzioni. La società pescarese (in liquidazione) ha chiesto la condanna del Comune al pagamento di 177.571 euro a titolo di corrispettivo per lavori aggiuntivi eseguiti nell’ambito dell’intervento edilizio per la sistemazione delle ex scuole elementari, nonché della prospiciente porzione di corso Italia. Stiamo parlando di un intervento edilizio che risale a 15 anni fa.
Insomma, continuano ad essere oggetto di contenzioso gli ex Palazzi scolastici di corso Italia la cui ristrutturazione, avvenuta nell’ambito di un accordo di programma che risale all’amministrazione di centrodestra guidata dall’ex sindaco Giuseppe Tagliente, è stata oggetto alcuni anni fa anche di una Commissione d’inchiesta. L’organismo consiliare, presieduto dall’ingegner Michele Notarangelo, all’epoca esponente dell’opposizione consiliare, è giunto alla conclusione che tutti si aspettavano, cioè che l’intervento urbanistico ha comportato notevoli svantaggi per il Comune. Si parlò senza mezzi termini di “un cattivo affare”, reso ancora più evidente dalle condizioni di degrado degli immobili da cui si staccano periodicamente pezzi di cornicione che mettono a repentaglio l’incolumità dei passanti.
Anna Bontempo
