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“Spettacoli, 650mila euro alla stessa ditta”

“L’amministrazione comunale è riuscita per nove anni ad attribuire ad un unico soggetto (che si presentava sia in forma associativa, societaria o di ditta individuale) la stratosferica cifra di 650mila euro per attività di intrattenimento e spettacolo inserite nei cartelloni estivi per le quali vi era spesso anche la richiesta del pagamento di un biglietto di ingresso”.

Stefano Comparelli, promoter di servizi turistici, rompe la consegna del silenzio in vista dell’udienza preliminare in programma martedì davanti al Gup, Anna Rosa Capuozzo. Il giudice deve decidere se archiviare o meno l’indagine sulle manifestazioni estive 2013 che conta due indagati, tra cui un assessore comunale.

Comparelli, autore della denuncia che ha fatto scattare l’inchiesta, ha presentato un atto di opposizione contro la richiesta di archiviazione presentata dal Pm Giancarlo Ciani prima di lasciare Vasto per prendere servizio a Chieti.

“Non è mia intenzione affrontare questioni attinenti alle indagini o offrire personali valutazioni giuridiche”, attacca il promoter, “ma dagli atti emergono profili di gestione del denaro pubblico, da parte del comune di Vasto, che lasciano assolutamente increduli. Per questo sento la necessità, a ridosso dell’udienza davanti al Gup, di informare la cittadinanza su fatti che se anche gli organi competenti non dovessero valutare come illeciti penali, sicuramente pongono questioni etiche riguardo alla prassi della pubblica amministrazione di affidare ingenti quantità di denaro sempre agli stessi soggetti senza garantire alcuna possibilità di concorrere a tutti gli altri operatori del settore”.

Comparelli snocciola cifre e numeri.

“Ricorrendo all’affido diretto, cioè senza gara o procedura di evidenza pubblica chiara e trasparente, l’amministrazione ha affidato ad un unico soggetto privato, la gestione delle manifestazioni estive per un importo complessivo di 650mila euro”, sostiene Comparelli, “questo sia per importi entro la soglia comunitaria dei 40mila euro, sia quando gli importi superavano di gran lunga tale soglia, cosa che è accaduta dal 2008 in poi. In particolare l’esposto da me presentato si riferisce ai fatti accaduti nel 2013 quando in affidamento diretto venne versato al solito unico soggetto un importo di 170mila euro di cui il 70% venne addirittura versato in anticipo con una delibera di giunta approvata a tempo di record appena qualche ora dopo la presentazione della domanda da parte del beneficiario. Nessun operatore del settore dell’intrattenimento a Vasto fu messo nelle condizioni di accedere a tale finanziamento in blocco o di concorrere paritariamente con una propria offerta, dato che nessuno poteva neanche solo immaginare l’intenzione del Comune di stanziare una cifra di questa entità senza gara”.

Anna Bontempo

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