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Senza stipendio da novembre i lavoratori della Fondazione Padre Alberto Mileno

L’ultimo stipendio ricevuto dai lavoratori della Fondazione Padre Alberto Mileno e’ stato quello di novembre ( stipendio tra l’altro pagato in due rate) . La Cgil lancia l’allarme e chiama Cisl e Uil:  “se ci siete battete un colpo ed organizziamo una settimana di iniziative che deve portare allo sciopero. Solo cosi possiamo capire il futuro dell’azienda.”

“Ieri -dichiarano i rappresentanti di Fp Cgil- i lavoratori della Fondazione Padre Alberto Mileno, è bene ricordarlo, non hanno ancora ricevuto ne la tredicesima mensilità ne lo stipendio di dicembre e a breve dovrebbero ricevere lo stipendio di gennaio. La Fp Cgil e’ consapevole che la riabilitazione in Abruzzo sta attraversando una fase critica.

E ancora, sappiamo che dall’inizio della crisi ad oggi ci sono stati tagli al budget, ai posti letto, è stato introdotto il ticket sulle prestazioni fino ad arrivare alla riconversione etc. Tutte queste cause stanno determinando la crisi del settore che occupa tantissimi lavoratori. Al San Francesco ne sono occupati circa 300 che si faranno sentire alle prossime elezioni a Vasto. E’ vero che queste riforme sono più o meno in linea con le dinamiche delle altre regioni, ma la vicenda Abruzzese ha origine dalla decisione politica di voler tagliare i posti letto in riabilitazione fino a portarli al 0,5 per mille abitanti mentre il decreto Lorenzin prevedeva per la riabilitazione 0,7 posti letto per mille abitanti.

La Fp Cgil si dice preoccupata anche perchè l’azienda non ha ancora fatto conoscere ai sindacati il piano aziendale sulla riconversione e siamo preoccupati su quale possa essere il futuro. Non vorremmo trovarci a breve al si salvi chi può.

Come Fp-Cgil riteniamo che il momento meriterebbe un approccio piu’ adeguato per trovare insieme ai lavoratori e ai sindacati le migliori soluzioni ai problemi, sia come affrontare la riconversione della ristruttura che come procedere con la ricollocazione di eventuali esuberi del personale. Quali strumenti ci diamo per salvare i livelli occupazionale? Quali strumenti adoperiamo (e noi riteniamo che ve ne siano) per avere a disposizione quel minimo di tempo necessario a fare una discussione che non rincorre i problemi, ma prova ad anticiparli?

E’ chiaro a tutti che questa crisi ha radici e cause che in larga parte non possono essere attribuite all’ amministrazione che si è trovata a fronteggiare gli effetti di tante riforme ad ogni nuova giunta regionale. E’ altrettanto vero che ci sono temi che attengono a livelli di trattativa aziendale e che vanno risolti rapidamente, come il pagamento degli stipendi arretrati la riconversione, etc. Ma è anche vero che fino ad oggi abbiamo assistito al perpetuarsi di una logica che esclude la FP CGIL da ogni incontro aziendale.
Noi crediamo che invece sia necessario, mettendo insieme tutte le sigle sindacali interesate, provare a disegnare un nuovo futuro, quale tipo di riabilitazione, con quali reparti, con quale personale e, di conseguenza condividere e rivendicare insieme, i posti letto necessari a garantire piena occupazione.

Davanti ad una sfida di questa portata la Fp Cgil dice alla Uil e alla Cisl ” se ci siete battete un colpo”.

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