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Sigismondi (FdI) e Monteodorisio (FI): “su Ombrina il Pd locale è stato incoerente”

Come ormai ben noto, il Governo Renzi ha presentato nei giorni scorsi un emendamento alla Legge di Stabilità che reintrodurrebbe il limite delle 12 miglia dalla costa entro le quali verrebbe vietata qualsiasi attività di prospezione, ricerca e estrazione di idrocarburi fossili, emendamento che qualora approvato in primis bloccherebbe la realizzazione dell’impianto Ombrina Mare, ma, soprattutto, toglierebbe lo stesso Governo dall’impaccio elettorale dei referendum.

Sulla vicenda, però, i consiglieri di opposizione in seno all’Aula Vennitti, Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia) ed Antonio Monteodorisio (Forza Italia) non perdono l’occasione per una nuova stoccata contro il Partito Democratico vastese. Infatti, scrivono i due, “guardiamo con soddisfazione alla decisione del Governo nazionale di proporre alla legge di stabilità un emendamento per ripristinare il limite delle dodici miglia dalla costa per le perforazioni petrolifere in mare.

Tale auspicio era già stato espresso in tempi non sospetti dai noi Consiglieri di minoranza nell’Assise civica vastese allorquando, nel discutere una mozione per ribadire la contrarietà del Comune di Vasto al progetto di ‘Ombrina Mare’, non solo votammo favorevolmente al documento presentato dalla maggioranza, ma arrivammo anche a proporre un emendamento per inserire altresì nella mozione la richiesta al Governo nazionale di rivedere le parti del decreto Sblocca Italia che agevolano le attività di sfruttamento degli idrocarburi in mare.

Tale emendamento fu inspiegabilmente bocciato dal centrosinistra e dunque dai rappresentanti del Pd locale che oggi plaudono all’iniziativa del Governo.

Nell’evidenziare tutta l’incoerenza e le contraddizioni del Pd sulle politiche ambientali e sulla tutela del territorio, ci auguriamo che l’emendamento possa realmente rappresentare uno stop definitivo all’iter concessorio anche dei progetti di perforazione attualmente in itinere e per il quale il Governo Renzi aveva addirittura già firmato il decreto di compatibilità ambientale”.

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