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Le buone pratiche di coltura agricola per prevenire l’attecchimento della Xylella sugli ulivi

Domenica 6 dicembre 2015 si è svolto presso Vivai & Garden Stivaletta di Vasto Marina, il primo open day con l’inaugurazione del ciclo di convegni “Domenica in serra”. Nel primo incontro è stato trattato il tema della Xylella Fastidiosa, il batterio che tra Lecce e Brindisi sta distruggendo molte specie vegetali, tra cui gli olivi.

Tra gli interventi più autorevoli ed apprezzati dalla nutrita ed attenta platea di agronomi, agricoltori e semplici cittadini, vanno certamente annoverati quelli del dott. Fabio Ingrosso, responsabile nazionale ricerca Copagri, e del dott. agr. Serafino Faggiano, i quali hanno illustrato i risultati della ricerca in campo da loro compiuta all’interno del team coordinato da docenti dell’Università di Foggia. Tale ricerca, pubblicata solo un mese fa, ha fornito risultati così sorprendenti da suscitare una forte attenzione, tra gli altri, delle Autorità nazionali ed europee.

Nell’analizzare il problema del disseccamento delle piante attaccate dal batterio, gli esperti hanno sottolineato l’importanza della prevenzione che, nella lotta alla Xylella Fastidiosa, può essere compiuta innanzitutto adottando buone pratiche di coltura agricola, quali ad esempio la costante aratura del terreno, la concimazione organica e l’immediata combustione degli scarti di potatura, atteso che tutti insieme impediscono la proliferazione di funghi, soprattutto radicali, concausa importante nell’attecchimento della Xylella Fastidiosa, veicolato facilmente da un insetto molto diffuso sul territorio, qual è la cosiddetta sputacchina (Aphrophoridae Amyot & Serville).

Rendere dunque le piante più forti, attraverso una cura costante, rappresenta il miglior metodo per prevenire la diffusione del batterio, almeno fino a quando la ricerca da loro condotta non assumerà definitivamente i caratteri della scientificità.

Si è fatto poi il punto sulle eradicazioni delle piante secolari di olivo in Salento e su come tale metodo sia inopportuno non solo perché sono stati rinvenuti fenomeni di Xylella anche a distanza di 70 km tra un focolaio e l’altro, ma anche perché il ceppo di batterio individuato in Salento attacca molte altre piante come ciliegi, mandorli, vinca, o come gli oleandri diffusi lungo tutte le principali strade ed autostrade italiane.

L’incontro, di indubbio valore formativo per tutti, si è concluso con un’analisi della situazione in Abruzzo, compiuta dal dott. Luciano Pollastri, membro della task force Xylella creata dall’ente regionale, il quale ha sottolineato l’importanza della prevenzione attraverso le buone tecniche di coltura agricola e, pur precisando che ad oggi non sono stati ancora riscontrati focolai sul territorio regionale, ha manifestato l’attenzione prestata in Abruzzo dagli uffici competenti, con il sussidio delle più importanti associazione olivicole, nel monitoraggio di tutti i casi segnalati di presunto attacco.

L’open day è proseguito nel pomeriggio, con un corso di potatura dell’olivo, svoltosi in campo, e con un laboratorio natalizio per bambini realizzato in serra, che ha visto una numerosa e divertita partecipazione.

Raffaele Stivaletta

 

  • seminario_Xylella_vivai Stivaletta_01
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