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Mercato coperto di Santa Chiara, non ci sono le luci

E’ stato oggetto di interventi di ristrutturazione, risanamento igienico e messa a norma, ma dai lavori è rimasta esclusa l’illuminazione esterna ed interna. Lavori bis per il mercato coperto di Santa Chiara la cui gestione è stata affidata ad una associazione temporanea di imprese (Ati) formata da Cia e Confesercenti che si è aggiudicata l’appalto indetto lo scorso mese di giugno dopo la prima asta andata deserta. Preso atto che dalle opere di riqualificazione della struttura, dell’importo di 154mila euro al netto del ribasso d’asta del 27,77%, è rimasto fuori l’adeguamento dell’impianto di illuminazione del mercato, la giunta municipale guidata dal sindaco Luciano Lapenna, ha formulato un atto di indirizzo al dirigente del settore Manutenzioni e Servizi, affinchè adotti i provvedimenti necessari per la realizzazione dell’impianto. Da una stima effettuata dai tecnici comunali è stato accertato che occorrono 50 plafoniere a led e 20 plafoniere di emergenza per interno, mentre per l’esterno occorrono sei proiettori a led, in grado di garantire massima efficienza, risparmio e sicurezza.

Nel frattempo sono in tanti a chiedersi quando il mercato, chiuso da oltre un anno, potrà riaprire i battenti, consentendo agli agricoltori titolari dei posteggi di tornare a vendere i loro prodotti all’interno della struttura  e di lasciare le attuali postazioni di piazza Marconi e di via XXIV Maggio dove si sono dovuti spostare a giugno del 2014 per consentire i lavori di riqualificazione.

“Una data certa non c’è ancora, ma credo che il mercato potrà riaprire entro metà ottobre”, spiega l’assessore al commercio, Lina Marchesani, “nel frattempo gli uffici stanno ultimando gli adempimenti burocratici legati all’aggiudicazione definitiva dell’appalto. Stiamo anche dialogando con gli operatori che sono stati coinvolti per definire alcuni aspetti logistici”.

Della gestione del mercato, punto di riferimento per le massaie in cerca di prodotti a chilometro zero,  si occuperanno Cia e Confesercenti. Le due associazioni, che hanno proposto un canone di 13mila euro l’anno a fronte di un rialzo del 30% sull’importo a base d’asta di 10mila euro, si sono aggiudicate l’appalto bis indetto dal Comune. La prima asta era andata tecnicamente deserta in quanto l’unica ditta che presentò l’offerta (il Consorzio mercato contadino d’Abruzzo di Chieti), venne esclusa dalla Commissione per “irregolarità della documentazione amministrativa”. 

Anna Bontempo (fonte il centro)

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