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Summit al Genio Civile sulla crisi idrica, dagli invasi di Chiauci acqua solo fino al 15 agosto

Secondo indiscrezioni, è stato un vertice molto sentito quello di ieri mattina al Genio Civile di Chieti, convocato dal commissario ad acta del Consorzio di Bonifica Sud Sandro Annibali ed anticipato dalle polemiche sulla mancata convocazione delle organizzazioni professionali del mondo agricolo, alla luce dell’emergenza idrica che a breve farà sentire tutto il suo peso in tutto il vastese a causa di una gestione dell’invaso della diga di Chiauci che rischia di lasciare a secco un intero territorio, nonostante che il suo bacino sia stato progettato per accogliere di 14-15milioni di metri cubi d’acqua destinati a risolvere l’emergenza idrica del Basso Molise e dell’Abruzzo.

Tralasciando il fatto che si pensa di rendere più profondo lo stesso invaso già dal prossimo anno, la crisi gestionale sembrerebbe vincolata a due motivazioni: la prima il mancato pagamento di quanto spettante a chi materialmente opera sulla diga, dall’altra le rivendicazioni del Consorzio di Bonifica Trigno-Biferno che vorrebbe riservare al Molise il 50 per cento delle acque ritenute nell’invaso.

Nodi che sono venuti al pettine anche nel confronto di ieri dal quale è emerso, dopo attenta valutazione, che in queste condizioni l’invaso sarà in grado di garantire un discreto approvvigionamento fino al 15 agosto circa.
Intanto è stata riparata anche la conduttura idrica danneggiata nei giorni scorsi e sostituita con una di dimensioni maggiorate,

In questo stato di grande preoccupazione, dopo quella del sindaco di san Salvo Tiziana Magnacca emanata il 14 luglio scorso, ecco anche l’ordinanza del sindaco pro tempore di Vasto Vincenzo Sputore, che vieta, “salvo espressa revoca, a tutti i cittadini di utilizzare l’acqua potabile proveniente dal pubblico acquedotto per uso extradomestico, in particolare per l’innaffiamento orti e giardini privati; il lavaggio di autovetture, automezzi e simili; di piazzali e di spazi di aree private; il riempimento di invasi, di vasche e piscine private; l’irrigazione dei campi e comunque per ogni altro utilizzo improprio e diverso dalle normali necessità domestiche e produttive”.

Come la collega sansalvese Sputore invita “la cittadinanza a un uso corretto e razionale dell’acqua al fine di evitarne ogni inutile spreco ed abuso in genere”, avvertendo che “i contravventori saranno puniti con una sanzione amministrativa da un minimo di euro 25,00 a un massimo di euro 500,00”.

 

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