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Al Tar la nomina del Comandante dei Vigili

Dopo la diffida arriva il ricorso. Il conferimento dell’incarico di comandante della polizia municipale al tenente Giuseppe Del Moro è stato impugnato davanti al tar di Pescara da tre ufficiali. Luigi La Verghetta, Giovanni Cioffi e Antonio Di Lena chiedono ai giudici amministrativi pescaresi l’annullamento dell’avviso di selezione interna, della determina dirigenziale, del verbale con cui sono state esaminate le domande e di ogni altro provvedimento connesso e consequenziale. Tutti atti che portano la firma del dirigente Comunale Vincenzo Marcello, figura contestata dal personale in divisa e dal sindacato autonomo Diccap, i quali sostengono che non possa essere un dirigente esterno al corpo di polizia municipale a emettere l’avviso e a conferire l’incarico. Tesi che l’amministrazione comunale si accinge a confutare.

E di questi giorni la delibera con cui la giunta ha deciso di costituirsi nel giudizio promosso dai tre tenenti e di formulare un atto di indirizzo all’Avvocatura comunale affinchè provveda alla nomina del legale che difenderà le ragioni dell’ente. I ricorrenti hanno posizioni diverse. Mentre Di Lena e Cioffi hanno partecipato all’avviso attestandosi rispettivamente al secondo e al quarto posto, La Verghetta non ha neanche presentato la domanda pur avendo sostituito l’ex comandante Orlandino Carusi in caso di assenza durante i suoi tre anni di gestione del comando di Corso Italia, su espressa disposizione del dirigente e tenuto conto di una graduatoria gerarchica che lo vedeva al secondo posto subito dopo Carusi.

Insomma, l’iniziativa dei tre ufficiali appare piuttosto scontata alla luce delle diffide inviate nei mesi scorsi al Comune dopo la pubblicazione all’albo pretorio dell’avviso di selezione interna. A chiederne l’annullamento era stato anche il Diccap, attraverso il segretario regionale Walter Falzani, che ha contestato gli atti sulla cui legittimità dovrà esprimersi ora il tar.

L’incarico al tenente Del Moro è stato conferito il 12 marzo scorso, dopo l’esame delle domande (in tutto quattro) pervenute in Comune. La scelta, operata dal dirigente, è avvenuta sulla scorta di criteri culturali (anche se non è stata richiesta la laurea), di competenza professionale, di capacità organizzative e di gestione delle relazioni con gli organi istituzionali.

Anna Bontempo (il centro)

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