Almeno la tredicesima è arrivata per i 240 lavoratori della fondazione padre Alberto Mileno, ormai sul piede di guerra da mesi a causa delle mancate retribuzioni. Dopo le vibranti proteste dinanzi i cancelli della casa di cura S. Francesco della Marina, ora si è deciso di “proseguire, ad oltranza, con un presidio davanti la stessa, in modo tale da non far scendere l’attenzione sulla spinosa e grave crisi che da tanto sta attanagliando i lavoratori”.
Come ben noto, l’Amministrazione della Fondazione punta il dito contro i mancati pagamenti per prestazioni erogate in regime di convenzione da parte in primis dell’Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem), poi delle Asl teatina e aquilana e per finire di quella di Foggia.
Ed allora le organizzazioni sindacali rappresentate da Ferdinando Costanzo, Daniele Leone e Venanzio Tilli (FP Cgil) e Camillo Di Felice Domenico Fecondo (FO Uil) “di questo sono colpevoli anche, da una parte, la Regione Abruzzo e, dall’altra, la Regione Molise che non intervengono per porre rimedio e trovare soluzioni a controversie che si protraggono, ormai, da anni e che stanno compromettendo il futuro delle attività gestionali e professionali di tutta la struttura sanitaria”.
I sindacati puntano il dito ben teso contro la politica e le istituzioni che non hanno voluto schierarsi al fianco dei lavoratori in questa vertenza. Infatti scrivono: “Obiettivo della manifestazione è stato e sarà quello di sensibilizzare sia l’opinione pubblica sia le istituzioni che sembrano tuttora indifferenti di fronte a tanta criticità e, per questi motivi, avremmo voluto i politici del territorio al nostro fianco e, soprattutto, i vertici dell’azienda che certamente hanno perso una opportunità di essere di sostegno alla legittima rivendicazione dei lavoratori e, ancor di più, a far valere e sentire le proprie ragioni a difesa della vita stessa del Centro di riabilitazione”.
“È il caso di sottolineare – dicono ancora – che, nonostante il mancato pagamento degli stipendi, i Lavoratori hanno dimostrato un forte attaccamento alla struttura, manifestando con grade dignità e senso di responsabilità, inoltre, la Direzione amministrativa avrebbe potuto chiarire meglio la posizione dell’azienda nei confronti della Regione e delle ASL”.
Dunque, il presidio è scattato e le organizzazioni sindacali rivolgono un invito sentito “alla Fondazione di pagare nell’immediato gli stipendi arretrati e alla politica di convocare urgentemente il tanto auspicato tavolo tecnico per discutere di tutte le problematiche in essere”, ma anche ai lavoratori e alle loro famiglie “a continuare con dignità la nostra battaglia, al fine di vederci riconosciuti i nostri sacrosanti diritti”.
Come anticipato già nei giorni scorsi, non saranno solo queste le proteste clamorose messe in campo, ma il 4 marzo la manifestazione si sposterà dinanzi la sede della Asrem a Campobasso.