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La Regione stanzia fondi per il CNOS di Vasto, ma i salesiani li dirottano a Ortona

Già da qualche giorno eravamo a conoscenza del misfatto. La Regione Abruzzo con determinazione n. 11/DL 32 del 19 gennaio 2015, vertente sullo “scorrimento graduatoria percorsi triennali, finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere nell’istruzione e formazione”, aveva proceduto a ridistribuire le risorse stanziate dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la formazione professionale per un importo complessivo di 1.043.610,00 euro. L’operazione si era resa necessaria secondo i termini di legge vista la rinuncia dell’Enfap Abruzzo che ha cessato la propria attività. Tra i 4 beneficiari degli stanziamenti anche il CNOS-FAP di Vasto, l’ente formativo dei Salesiani, per l’istituzione di un corso triennale di “operatore meccanico” per un importo di 230.551,89 euro.
Fin qui le note positive, senonché proprio il Cnos con una nota protocollata n.05/SR/15 del 21 gennaio scorso, ha chiesto di poter svolgere detta attività non nella sede di Vasto, ma in quella di Ortona adducendo come unica motivazione il fatto che “gli allievi pre-iscritti, poiché residenti soprattutto nella zona di Ortona, avrebbero problemi nell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico nella tratta Ortona-Vasto, i cui orari non sarebbero coincidenti con quello scolastico”.
Una scelta, quella del Cnos, che è stata approvata dalla stessa Regione con determinazione n. 13/DL 32 del 22 gennaio e che non può non lasciare interdetti, alla luce anche del fatto che la comunità vastese attraverso una decisione del Consiglio comunale si accollerà oltre 1 milione e 100 mila euro per acquisire gli impianti sportivi dell’istituto salesiano.
Sulla vicenda, comunque, è intervenuto anche Marco Di Michele Marisi, leader di Giovani in Movimento, il quale ha detto :“Nulla contro i Salesiani, dei quali tra l’altro sono stato un frequentatore avendone da sempre apprezzato l’opera, né tantomeno contro Ortona, ma una richiesta di delucidazioni mi sembra quanto mai opportuna per il rispetto che si deve alla nostra città e alla nostra Comunità”.
E non solo. Secondo l’esponente di GiM “A parte la tempestività della comunicazione da parte del Cnos Fap alla Regione, e poi della seconda determina di Giunta, da una parte mi sembra strano che nella nostra città non vi siano stati tanti preiscritti, viste anche le proteste successive all’interruzione dei corsi negli anni precedenti; dall’altra appare singolare come non si sia fatto di tutto, una volta che il progetto era stato ammesso a finanziamento, per pubblicizzarlo e dunque ottenere adesioni. Nessuna volontà polemica la mia, ma una riflessione a voce alta, per avere qualche delucidazione. Che sia stata un’occasione persa per la città e per i nostri ragazzi, credo – ha concluso di Michele Marisi – non v’è dubbio.”

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