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Consiglio comunale: approvate le esternalizzazioni, ma succede il pandemonio

Erano solo quattro i punti all’Odg del Consiglio comunale di ieri, eppure sono bastati per creare un vero pandemonio all’interno dell’Aula Vennitti. Ben 4 ore sono state dedicate al progetto di esternalizzazione dei mercati coperti di S. Chiara e ittico di Punta Penna, con la maggioranza che ha presentato due delibere modificate negli ultimi giorni e le minoranze intente a mostrare le loro perplessità.
Il centrosinistra è andato dritto per la propria strada approvando i provvedimenti con gli 11 voti dei presenti e l’astensione dei due componenti Forza Italia e, a seguire, anche l’immediata eseguibilità degli stessi con il sostegno di alcuni componenti le opposizioni.
Ora la palla torna agli Uffici dell’ente che dovranno predisporre i relativi avvisi per l’assegnazione dei servizi di gestione di entrambi.
Fin qui tutto nella quasi normalità del confronto politico prima della farsa sulla vicenda del Palazzo d’Avalos. E sì perché come avevamo già diffusamente trattato nei giorni scorsi erano ben due i provvedimenti di cui avrebbe dovuto dibattere l’aula consiliare, ovvero la mozione sulla costituzione di una task force presentata da Etelwardo Sigismondi con la sua sola firma in calce. A seguire la richiesta, che recava come primo firmatario Antonio Monteodorisio, della istituzione di una Commissione di studio e Conoscenza su problematiche di dissesto del territorio comunale.
Quindi una terza proposta, depositata a inizio seduta, che negli intenti di alcuni esponenti della minoranza avrebbe dovuto rappresentare una sintesi tra le due proposte e che invece, nonostante che qualcuno sia caduto nel tranello e lo abbia firmato senza evidentemente leggerne i contenuti, ricalcava dettagliatamente la mozione di Sigismondi.
A questo punto sono cominciate le scintille, tant’è che si è scelto di interrompere i lavori per consentire ai capigruppo di analizzare i testi. Intanto, però, le minoranze si spaccavano sui documenti e la maggioranza protendeva per il pieno sostegno all’ipotesi della Commissione di studio rigettando le mozioni Sigismondi.
La scelta soprattutto degli esponenti forzisti scatenava le ire di Davide D’Alessandro il quale affermava che “Non esiste solo un’amministrazione delle banane, ma anche una minoranza delle banane”, prima di lanciarsi in una invettiva addirittura minatoria verso colui che sembra divenuto il suo bersaglio principale nel corso di questi ultimi mesi, al quale ha detto, secondo quanto riferiscono i presenti, “non vivrai altri 20 anni”.
Insomma, un nuovo spettacolo certamente poco consono alla sede nella quale dovrebbero essere rappresentati i cittadini e la città tutta.

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