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Maria Amato a muso duro contro Francesco Zavattaro

assemblea-pd-gulliver - 22-maria-amato“Non posso permettere che venga oltraggiato, mistificando i fatti, un lavoro rigoroso e appassionato condotto negli ultimi cinque anni, che hanno portato la nostra Asl a raggiungere risultati economici e di salute di cui sono orgoglioso. Ed è tutto verificabile e documentato, partendo dall’azzeramento del debito di 50 milioni di euro che gravavano sull’Azienda al momento della fusione tra le due ex Asl. Ma c’era anche un altro gap da colmare, rappresentato dall’arretratezza del patrimonio tecnologico, rimasto fermo a più di vent’anni fa”: queste le parole con cui Francesco Zavattaro ha scaricato le responsabilità del suo agire sul suo predecessore parlando anche della “revisione di contratti e appalti, ricondotti nell’alveo della legittimità attraverso un lavoro amministrativo paziente e accurato, che ha fatto piazza pulita di ombre e opacità”.

Insomma, il manager della Asl teatina difende se stesso e infierisce nemmeno velatamente sul Michele Caporossi, una scelta difensiva che non lascia indifferente l’on. Maria Amato, tra le più convinte assertrici della necessità di una nuova guida per la Asl 02 abruzzese.

Il parlamentare vastese, nonostante gli impegni romani per la nomina del nuovo Capo dello Stato ha trovato il tempo per elaborare una riflessione deflagrante sull’argomento che riportiamo integralmente.

“Non ho mai sentito Michele Caporossi attribuire un fallimento o una difficoltà a “quelli di prima”. Chi ha lavorato nella ASL Lanciano-Vasto ha vissuto quegli anni come una Primavera. Ci siamo sentiti parte dell’azienda, parte attiva di un progetto, è voce comune tra gli operatori, è voce comune tra i pazienti.

In quegli anni, anche per scelta della politica regionale, non si è tolto un servizio senza spiegare alla popolazione il percorso alternativo. Si sono acquisite professionalità mediche di alto profilo, si è fatto un salto di qualità sulle tecnologie, aggiornamento e nuovi impianti per le diagnostiche pesanti, Tac, Rnm, Medicina Nucleare, mammografi digitali e il programma di screening, digitalizzazione del sistema delle immagini col superamento epocale dell’uso dei chimici, il progetto ospedale territorio per l’emergenza urgenza, in molti dei nostri fragili territori siamo fermi ancora a quel momento.

Nessun comune è stato mai considerato “periferia del regno”, i percorsi per la appropriatezza, il lavoro coinvolgente con i medici di medicina generale per l’appropriatezza farmacologica, la standardizzazione delle procedure, la certificazione delle UO.

Noi, era la parola chiave di quel periodo: noi, tutto il territorio, noi, tutti gli operatori, noi l’azienda.

Noi Vasto e Lanciano in un percorso comune, Vasto confine e non periferia.

I Sindaci, che pure non erano teneri, hanno sempre riconosciuto nel lavoro della Direzione di Michele Caporossi un valore inclusivo.

Quando ancora la visione della organizzazione ospedaliera per intensità di cura era il futuro, da noi se ne iniziava l’attuazione, si sono valorizzate le professioni sanitarie, si è riconvertito un Ospedale, si è chiuso un punto nascita, si sono ridotte le Guardie Mediche:  anche allora si era in piano di rientro con l’obbligo dei tagli, ma Caporossi non ha aspettato che fosse l’assessore a chiudere, le scelte sono state fatte in cabina di regia con l’ assessorato e l’attuazione, il lavoro sul campo, lo ha fatto la Direzione.

Quel noi è stato vincente, non è né corretto né professionale gettare ombre su quella gestione per giustificare o minimizzare le proprie.

Gli operatori sono stati coinvolti a livello aziendale e a livello regionale attraverso l’Agenzia Sanitaria.

Hanno mosso i primi passi le cure palliative, si è avviato il progetto Hospice, nel piano sanitario regionale e’ stato definito il programma per la terapia del dolore.

Una primavera in cui si guardava lontano con il paziente in tutta la sua complessità al centro.

Ecco mi piacerebbe che la politica sanitaria guardi lontano e che la Direzione della ASL di Chieti guardi al futuro, riconoscendo quanto di buono gli è arrivato dal passato, per esempio il risanamento del bilancio della Asl Lanciano-Vasto piuttosto che piagnucolare “Io non c’entro. E’ colpa di quelli di prima”.

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