Lo abbiamo scritto ieri e lo ribadiamo stamane: non è un momento sereno per la politica vastese e, soprattutto, per la macchina amministrativa di Palazzo di Città. L’ultimo episodio è di qualche ora fa: un uomo arriva in municipio con propositi sicuramente non pacifici, chiede con fare minaccioso l’attenzione del Sindaco Lapenna per risolvere i suoi problemi economici, va su tutte le furie e costringe la segreteria del primo cittadino a chiamare l’intervento dei Carabinieri della locale Compagnia.
Ci sono stati attimi di tensione e, a Palazzo di Città, non è la prima volta: lo scorso anno, come si ricorderà, un energumeno ha praticamente distrutto alcuni uffici del secondo piano. Adesso questo episodio, meno grave ma sempre da non sottovalutare. Soprattutto perché da qualche giorno a questa parte la Loggia Amblingh, come abbiamo riferito nel corso della giornata di ieri, è stata tappezzata di adesivi contro Lapenna. Alcuni adesivi sono indirizzati anche all’associazione che fa capo all’avvocato Angela Pennetta, paladina della campagna a favore della sicurezza e della legalità, pronta a scendere in campo alle prossime consultazioni amministrative in programma a maggio 2016.
Insomma, non è un bel momento ed è giusto che un po’ tutti, in città, sia diano una calmata: da alcuni amministratori ad alcune forze della minoranza.
Noi del nuovoonline, soprattutto in questi ultimi mesi, non siamo quasi mai stati teneri con l’Amministrazione comunale e, in modo particolare con il Sindaco Luciano Lapenna perché, dei suoi otto anni di amministrazione, condividiamo poco o nulla. Perché abbiamo una idea diversa di amministrare, perché vediamo che la città peggiora giorno dopo giorno, perché basta andare a Senigallia, tanto per fare un esempio, per capire cosa significa fare turismo. Questo, però, non vuol dire che bisogna minacciarlo oppure offendere. Una cosa è la critica politica, un’altra sono le ingiurie o le minacce. E poi è il caso di ricordare che se Luciano Lapenna è Sindaco di Vasto da otto anni è perché è stato votato sia in occasione del primo che del secondo mandato. E lo hanno votato i vastesi e non certamente i residenti di Senigallia. Il problema, da qui in avanti, sarà votare un nuovo sindaco in grado di risalire la china sotto tutti i punti di vista. Dopo otto anni, altri sedici mesi di attesa non sono tantissimi.
