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Slitta a fine gennaio l’IMU sui terreni agricoli. Continua la protesta degli amministratori contro la imposta

Daniele Carlucci
Daniele Carlucci

Sembra sia slittato al 26 gennaio il versamento della IMU sui terreni agricoli reintrodotta dal Governo Renzi. Il caos di queste settimane aveva consigliato addirittura un rinvio a giungo, ma i vincoli europei obbligano a riscuotere le entrate di cassa al massimo entro il 31 gennaio di ogni anno: da qui la decisione di fissare il termine ultimo per il 26 gennaio.

La reintroduzione della Imposta, però, continua a suscitare le proteste degli amministratori locali alle prese con nuovi tagli. E sì, perché il Governo taglia i propri contributi agli enti locali e pretende che questi facciano il lavoro sporco imponendo tasse e tributi per compensare le minori risorse a disposizione. A titolo esemplificativo basti pensare all’ultima rasoiata contributiva che sottrae ai bilanci dei comuni del vastese le seguenti cifre (dati ISTAT)

Vasto  400.393,58 euro

San Salvo 91.848,54 euro

Scerni 152.511,98 euro

Casalbordino 304.304,70 euro

Villalfonsina 71.592,27 euro

Pollutri 185.798,56 euro

Cupello 261.416,26 euro

Monteodorisio 99.435,25 euro

Insomma, “soprattutto per i comuni minori si tratta di tagli davvero importanti”, come ricorda l’assessore al Bilancio del Comune di Scerni, Daniele Carlucci, “che possono mettere a rischio alcuni servizi”. L’esponente della Giunta Pomponio, sulla stessa linea d’onda del sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca, torna a parlare “di enti locali ridotti ad esattori dello Stato. Si taglia senza logica e, poi, ci si chiede di tassare i cittadini che con noi protestano e non a Roma”. “Oltretutto – dice ancora Carlucci – dobbiamo imporre delle aliquote che in questo momento non possiamo decidere perché, nel caso di specie, siamo obbligati ad imporre quanto avevamo stabilito per l’aliquota IMU altri immobili decise da tempo, ignari del progetto del Governo di obbligarci a tassare alla stessa stregua i terreni agricoli”.

Parla di “politica orba” Carlucci “che dimentica che l’agricoltura soprattutto nei centri minori ha da sempre garantito sviluppo e crescita, fucina di valori e tradizioni. Penalizzarla in questa maniera significa minare la cultura e le tradizioni del Paese”.

“C’è bisogno di una politica moderna – afferma ancora Carlucci –  e che abbia una visione di crescita. Basta con questa politica che sta soffocando gli enti locali a danno dei cittadini e che rende praticamente impossibile amministrare”.

L. S.

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