Che a Vasto non fermassero i treni di una certa importanza è cosa nota a tutti. Come è noto a tutti lo stato di abbandono in cui versa il vecchio scalo di Piazza Fiume, a Vasto Marina. Ma la notizia del giorno è che da oggi anche alcuni treni cosiddetti minori ignorano lo scalo ferroviario vastese a conferma che la politica dei tagli continua a spingere sempre più Trenitalia a sopprimere i convogli che non sono ritenuti necessari ed indispensabili. Insomma, la mannaia delle Ferrovie non ha risparmiato nemmeno il collegamento Pescara-Termoli-Foggia e, con il trascorrere dei mesi dalla stazione di Vasto-San Salvo i treni si vedono solo passare. “Da qualche tempo – dice senza mezzi termini una nota dell’Osservatorio sulla mobilità di Federconsumi – Trenitalia ha deciso che il confine di Regione, debba diventare anche un limite insuperabile dei treni regionali verso sud. Questa decisione contrasta con le scelte attuate in tutte le altre realtà italiane. Ovunque i treni regionali superano i confini per rednere efficace il collegamento. Si hanno, di conseguenza, treni regionali Pescara-Ancona, Ancona-Bologna, Bologna-Milano, Milano-Torino, eccetera. In tutti i casi è così tranne che per la tratta Pescara-Foggia. Con questa grave interruzione nella continuità del viaggio, i cittadini interessati al collegamento Abruzzo-Puglia sono costretti ad utilizzare due diversi treni regionali: il primo da Pescara a Termoli e il secondo da Termoli a Foggia, dilatando in questo modo fino all’inverosimile i tempi di collegamento”.Per colpa di questa scelta è chiaro che i passeggeri saranno costretti ad utilizzare i più costosi intercity o freccia bianca, vedendo lievitare i costi in maniera incredibile. La nota di Federconsumatori si chiude ricordando che i treni locali sono importanti e necessari anche agli studenti. “Il collegamento Pescara-Termoli passando per Vasto sarebbe utile ai tanti studenti pugliesi che frequentano le università abruzzesi, oltre che importante per valorizzare la centralità commerciale di Pescara rispetto ai tanti centri diffusi tra foggia e la città adriatica”.
