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Castaldi e Smargiassi: “Nella casa lavoro non c’è lavoro”

carcere_Torre Sinello“Dei 189 detenuti e internati presenti attualmente (numero oltre il limite della capacità), nessuno è produttivo in modo regolare: una cinquantina sono impiegati per lavori domestici interni alla casa di lavoro, altri saltuariamente svolgono attività agricole, di pulizia delle spiagge, ma per lo più si ozia”.
Questa la paradossale situazione riscontrata a seguito della visita dei giorni scorsi effettuata dal senatore Gianluca Castaldi e dal consigliere regionale Pietro Smargiassi, entrambi del Movimento 5 Stelle, presso la casa circondariale di Vasto.
Per Castaldi e Smargiassi un altro paradosso (ma questo è di natura puramente legislativa) è costituito dalla condizione degli internati, diversa da quella dei detenuti e poco conosciuta: “Si tratta di persone che hanno già scontato la pena per i loro reati, ma vengono posti in misura di sicurezza detentiva in quanto giudicati soggetti socialmente pericolosi. Questa misura di sicurezza può essere prorogata più volte e gli internati vivono in questo limbo, da loro chiamato ‘ergastolo bianco’, senza sapere quando e se potranno tornare liberi. Non seguendo nei fatti alcun percorso lavorativo, gli internati non offrono elementi per valutare il loro eventuale ravvedimento e restano così in carcere per anni e anni, nonostante abbiano già pagato il loro debito con la giustizia. Si capisce che con una vita del genere, senza lavoro, trattati come detenuti, tagliati fuori dal mondo, con la sensazione di essere un ostaggio dello Stato e di subire una gravissima ingiustizia, la possibilità di recupero per un internato è praticamente nulla: si ottiene piuttosto l’effetto contrario di quello dichiarato sulla carta”.
Come forza di opposizione, quindi, il M5S – non potendo agire direttamente come forza di governo – punta sull’informazione: “Si può far sapere ai cittadini cosa c’è dentro le sedicenti ‘case di lavoro’, come ci hanno pregato di fare gli internati con cui abbiamo discusso. Tenteremo poi di accelerare la realizzazione di strutture di produzione nella casa di lavoro di Vasto (è in corso d’opera l’allestimento di una sartoria) e di progetti per far lavorare anche fuori della struttura carceraria i soggetti giudicati idonei. In particolare, è interessante e fattibile la realizzazione di una pensione per cani, strumento che risulterebbe gradito anche ai nostri turisti. L’idea è del funzionario giuridico pedagogico Lucio Di Blasio, persona di cui abbiamo apprezzato la grande sensibilità umana”.
Tra gli aspetti positivi rilevati dai due rappresentanti del M5S, anche il buon rapporto umano tra internati e agenti della Penitenziaria: “Nelle tre ore di visita in tre sezioni della struttura, entrando in contatto diretto con gli internati e parlando faccia a faccia con loro, non abbiamo percepito una sensazione di pericolo ed è stato possibile dialogare in modo sereno. Merito evidentemente del buon rapporto umano fra internati e agenti penitenziari. Ringraziamo per la loro estrema gentilezza il direttore Massimo Di Rienzo, il Comandante Nicola Pellicciaro e i membri del personale della casa di lavoro di Vasto che ci hanno accolto e guidato nella nostra visita”.

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