Ieri mattina a Lanciano l’onorevole Fabrizio Di Stefano ha incontrato la stampa per porre alcune questioni in merito alla gestione della Sasi. In particolare il deputato ha posto l’accento su diverse incongruenze nella gestione dell’Ente.
“Vorrei porre alcune domande agli amministratori che sono gli effettivi proprietari del bene pubblico che è l’acqua” ha detto Di Stefano. “Mi riferisco nello specifico ai sindaci del PD che sono anche soci dell’ente e che devono rispondere di questo ai cittadini”.
A loro Di Stefano ha posto 7 domande: “È vero che le assunzioni del personale interinale sarebbero state più di 50 con un costo di circa 300 mila euro annue? È vero che ci sono consiglieri comunali tra gli assunti a tempo determinato e che gli stessi avrebbero poi votato i bilanci della Sasi in qualità di rappresentati nel comune di cui sono amministratori? È vero che il Commissario Straordinario ATO, l’ ing. Caputi, avrebbe parlato di un debito dell’Ente di circa 40 milioni di euro? È vero che il Presidente Scutti ha eluso la legge per quanto riguarda la nomina dei componenti del CdA, non inserendo un membro della lista di minoranza né rispettando la cosiddetta quota rosa, e non tenendo conto del Decreto Legislativo n°90 dell’aprile 2014 che ha abrogato il vincolo della nomina di un dipendente comunale, rendendo così di fatto ammissibile la nomina di Patrizio D’Ercole? È vero che la società Jericho Srl ha preso incarichi dalla Sasi? Ha il Presidente Scutti rapporti con tale società? È vero che ci sono altri professionisti che hanno lavorato per la Sasi e che avrebbero rapporti sempre con la suddetta società?”
Queste sono le domande che l’onorevole Di Stefano vorrebbe sottoporre “soprattutto ai sindaci di Lanciano, Vasto ed Ortona, comuni appartenenti alla Sasi e sicuramente tra i più grandi ed importanti; proprio da loro vorrei risposte alle mie domande, le stesse che dovrebbero poi dare ai cittadini che sono i veri proprietari del bene acqua”.
Non resta che attendere eventuali risposte.
