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Regione: modificate e integrate le leggi sull’istituzione dei distretti rurali

Febbo_Mauro_5Il Consiglio regionale, nel corso dell’ultima seduta ha approvato importanti modifiche ed integrazioni ai testi delle Leggi regionali che riguardano l’istituzione dei distretti rurali e la promozione e il riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità (Daq). È stata prevista inoltre l’istituzione del distretto agroalimentare della Pesca.  Ad annunciarlo l’Assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo che illustra i passaggi principali del provvedimento e sottolinea come l’Amministrazione regionale creda concretamente sulla valenza dei distretti come strumenti di aggregazione importanti per la valorizzazione del territorio e delle imprese.

Una delle novità più interessanti riguarda il Piano di distretto, che è adottato dalla Regione d’intesa con le rappresentanze economiche, sociali e istituzionali maggiormente rappresentative del territorio interessato, che riguarda: i processi di coesione e correlazione tra i diversi settori produttivi presenti all’interno del distretto rurale; la riorganizzazione delle filiere produttive, comprese quelle foresta-legno e dell’agro-energia ai fini dell’incremento della competitività e della salvaguardia ambientale; la sostenibilità ambientale anche attraverso la promozione dell’efficienza energetica e lo sviluppo di risorse energetiche da fonti rinnovabili; il mantenimento e la crescita dei livelli occupazionali del settore, anche attraverso la valorizzazione delle risorse umane disponibili; la creazione e il miglioramento di strutture produttive ed infrastrutture di servizio adeguate per le esigenze funzionali del distretto; lo sviluppo di relazioni economiche fra i soggetti del distretto in chiave interprofessionale; la conservazione, tutela e valorizzazione delle connotazioni paesaggistiche ed ambientali del territorio, anche attraverso la promozione della multifunzionalità dell’agricoltura.

Il Piano di distretto deve prevedere l’analisi sintetica della situazione esistente e delle prospettive della produzione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione, distribuzione e consumo dei prodotti del distretto, nonché delle problematiche ambientali e territoriali; la descrizione della situazione esistente ed una valutazione delle prospettive delle diverse forme di interrelazione e interdipendenza tra imprese della produzione, della lavorazione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, agro-forestali e della produzione di energia da fonti rinnovabili, ed altri soggetti locali; l’indicazione delle politiche agricole e rurali, agro-forestali e agro-energetiche significative per il distretto, la tutela e la valorizzazione delle produzioni agricole, delle produzioni della filiera foresta-legno e della filiera dell’agro-energia, delle risorse ambientali e territoriali, del paesaggio e delle tradizioni rurali; la definizione di progetti di innovazione; l’adesione di un numero minimo di imprese (Pmi) non inferiore a 10, nonché le associazioni di categoria più rappresentative del settore cui fanno riferimento le imprese; le proposte di interventi per l’ammodernamento e la razionalizzazione dei processi produttivi e per la valorizzazione delle produzioni del distretto privilegiando l’utilizzo in forma integrata degli strumenti finanziari disponibili. Il Piano di distretto, che ha validità triennale, è approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente, entro sessanta giorni.

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