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Sasi, il centrodestra insiste: Cda illegittimo, si ripristini la legalità

sasi_lancianoA distanza di quasi 5 mesi dalla nomina del nuovo Cda della Sasi, l’Ente che gestisce acquedotti, depurazione e fognature per 92 Comuni della Provincia di Cheti, non si placano le polemiche che, anzi, sono sfociate in vere battaglie legali che vedono protagonisti il presidente Vincenzo Scutti e il Coordinamento dei sindaci di centrodestra. Tutto è nato dalla nomina nel Consiglio di Amministrazione di tre esponenti della lista di centrosinistra contrariamente al risultato delle elezioni che, secondo l’adozione del metodo  D’Hondt, avrebbero attribuito un seggio proprio al centrodestra. Scutti ha deciso di non seguire l’ordine nella  lista delle candidature, che avrebbe dovuto indurre alla nomina di Silvia Torricella, appalesatasi la sopravvenuta incompatibilità di Patrizio D’Ercole e la rinuncia del secondo in lista, procedendo alla nomina di Vincenzo Marcello, già dirigente del Comune di Vasto.

Da quel momento si è aperto un confronto aspro tra le parti che, oggi, subisce la prima svolta. Infatti, come si legge in una nota del Coordinamento dei sindaci del centrodestra, “Il Consiglio di Amministrazione della Sasi è illegittimo. Lo dice, in maniera inequivocabile, e facendo finalmente chiarezza, la decisione del giudice che ha respinto il ricorso della Società abruzzese per il servizio idrico integrato con il quale si chiedeva l’iscrizione del Consiglio di amministrazione al registro delle imprese.

Non è legittimo perché non rispetta la volontà sovrana dell’assemblea dei sindaci che si è espressa democraticamente indicando i propri candidati attraverso la presentazione delle liste da cui attingere i rappresentati per il cda”.

I sindaci tornano, allora, chiedere, come hanno fatto in tutti questi mesi che “Il presidente Scutti non si perda in chiacchiere e sterili commenti e ristabilisca il Cda nella sua interezza eliminando ogni ulteriore comportamento illegittimo. Diffidiamo il presidente della Sasi a perdere ulteriore tempo avventurandosi in decisioni non supportate da alcuna norma statutaria.

C’è la possibilità di sostituire il nominativo del centrodestra scorrendo la lista presentata. Centrodestra che ha tutti i diritti di essere rappresentato. Solo così si restituirà dignità agli organi elettivi ripristinando le legalità nella Sasi che ora non c’è.

L’ulteriore paralisi della Sasi è solo un danno per la gestione di una società che ha precise responsabilità, che non possono più essere sottaciute verso i comuni ed i cittadini.

La mancata iscrizione al registro delle imprese è la dimostrazione della incapacità degli attuali vertici che hanno delle precise responsabilità. Il Collegio dei revisori provveda, secondo le norme statutarie, a far rispettare la volontà assembleare, in base alla quale o viene nominato il sig. D’Ercole o si provveda alla sostituzione con altro eletto nella medesima lista del sig. D’Ercole.

Allo stato attuale il Cda non è legittimato ad assumere atti gestionali e va reintegrato immediatamente”.

Il documento diramato porta la firma dei primi cittadini Tiziana Magnacca (San Salvo), Patrizia De Santis (Castelfrentano), Nicola Scaricaciottoli (Paglieta), Maurizio Bucci (Gamberale), Denisso Cupaiolo (San Buono), Mimmo Budano (Villalfonsina), Antonietta Passalacqua (Pennadomo), Nicola Marisi (Gissi), Sandro Salvi (Guardiagrele), del vice sindaco Luca Conti (Casalanguida) e dell’assessore Daniele Carlucci (Scerni)

 

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