Banner Top
Banner Top

Lavoratori del Cotir con 12 mesi di stipendio arretrati

cotir - 01Conferenza stampa ieri mattina al Cotir di Vasto nell’ambito della mobilitazione che vede coinvolti i lavoratori dell’ente in un’assemblea permanente che ha lo scopo, come spiegato in apertura da Simona Velletri, per la Flai Cgil, di “denunciare la drammatica situazione economica dei lavoratori che sono costretti a subire il disinteresse della classe politica regionale nei confronti delle problematiche dei centri di ricerca, nonché le inadempienze verso gli impegni assunti dalla Regione con la legge di istituzione dei Centri di Ricerca Regionali. Inoltre, i lavoratori vogliono denunciare i ritardi e i disguidi che sistematicamente colpiscono i provvedimenti che stanziano le risorse per i centri di ricerca, vedasi la recente legge regionale n° 59 del 30 dicembre 2013, nonché l’inadeguatezza del management designato alla gestione del Cotir”.
A partecipare all’incontro e alla mobilitazione insieme ai lavoratori dell’ente, anche le altre rappresentanze sindacali: Ada Sinimberghi della Flai Cgil, Feliciantonio Maurizi della Fai Cisl, Moreno D’Anastasio della Uila Uil, Elvio di Paolo della Fai Cisl e Cristian Di Giamberardino della Uila Uil. Presenti anche il segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Paolucci, e il consigliere comunale di Vasto per Rifondazione Comunista, Paola Cianci.
“Come ormai è ben chiaro – ha sottolineato ironicamente Elvio Di Paolo – grazie all’attenta programmazione del nostro governo regionale, che prevede che se a fine anno rimane qualche risorsa non spesa dal bilancio regionale viene destinata a noi, abbiamo accumulato 12 mesi di stipendi arretrati. La struttura è al collasso e tra qualche settimana non sarà in grado nemmeno di pagare le bollette di corrente e gas”.
Il dito dei sindacati è quindi puntato contro la politica regionale, che a questo punto “dovrebbe dire se questo tipo di strutture sono utili o meno, perché se pensano che siamo inutili tanto vale chiudere, ma non è così, altrimenti ci avrebbero chiuso da anni. In Regione invece sanno che abbiamo un grande patrimonio di mezzi e conoscenze che però per essere utilizzato bene ha bisogno di essere programmato e certamente non può considerarsi una degna programmazione quella di vedere cosa avanza a fine anno per i centri di ricerca, perché noi abbiamo bisogno di sapere all’inizio quali sono le risorse su cui possiamo contare per il nostro lavoro”.
Come sottolineato dallo stesso Di Paolo, infatti, anche per partecipare a progetti con fondi esterni alla Regione, occorre anticipare le spese che poi verranno rendicontate e rimborsate, ma chiaramente senza fondi è impossibile anche anticipare quelle spese.
“Siamo anche stati ingiustamente attaccati dalla classe politica – ha ricordato in conclusione Di Paolo – e siamo stati definiti dei carrozzoni, ma senza cognizione di causa; ci devono invece spiegare perché nominano questi consigli di amministrazione di natura prettamente politica e poi si permettono anche di esprimere giudizi; se avessero nominato dei tecnici avremmo anche potuto rispettare quel giudizio; le professionalità che lavorano qui dentro non si sottraggono al giudizio degli esperti, ma non accettano quello dei politici che non hanno nessuna competenza. I centri di ricerca regionali costano all’anno meno di quanto costa il Consiglio regionale in un solo mese”.

n.l.

  • cotir - 10
  • cotir - 01
  • cotir - 15
  • cotir - 08
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.