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Caso De Fanis, lunedì gli interrogatori di garanzia. Si complica la posizione del vastese implicato.

tribunale pescara_1Dovranno comparire dinanzi al Gip di Pescara lunedì mattina Luigi De Fanis, assessore regionale alla Cultura, Lucia Zingariello, la 34enne sua segretaria personale, entrambi agli arresti domiciliari, e Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo, ed Ermanno Falone, rappresentante legale dell’associazione Abruzzo Antico, ambedue sottoposti a regime cautelare di obbligo di dimora. Sarà il primo importante appuntamento per cercare di rispondere alle pesanti accuse che i magistrati contestano loro quali concussione, truffa aggravata e peculato a conclusione dell’indagine che la Procura ha avviato su denuncia dell’imprenditore musicista Andrea Mascitti.

Grazie proprio alla collaborazione di quest’ultimo ed alle intercettazioni telefoniche autorizzate dopo la sua denuncia, in mano agli inquirenti vi sarebbero video e audio registrazioni che non lascerebbero molti margini a dubbi e che complicano anche la posizione del vastese Ermanno Falone. Proprio il 41enne legale rappresentante dell’associazione Abruzzo Antico onlus, assistito dal legale vastese Angela Pennetta, si dichiara estraneo ai fatti e pronto a collaborare coi magistrati cercando d i rispondere a tutti quesiti che gli verranno posti. Per  i magistrati che stanno indagando su tutta la vicenda, però, Falone sarebbe “un prestanome del De Fanis” e “risulta dedito sistematicamente a concorrere con quest’ultimo nelle condotte illecite; tuttavia il Falone – afferma il giudice – ben potrebbe compiere anche autonomamente analoghi reati, portando a ulteriori conseguenze delittuose quelli in itinere, con il collaudato sistema della associazione Abruzzo Antico attraverso la predisposizione di fatture “gonfiate”  finalizzate a ottenere finanziamenti per le attività culturali e concreto, allo stato, appare il pericolo di inquinamento probatorio, non apparendo il Falone occasionale complice, ma concorrente abituale del De Fanis”. Una posizione complicata, dunque, almeno fino all’interrogatorio di lunedì nel quale Falone proverà a chiarire i suoi rapporti con l’assessore regionale alla Cultura e la sua estraneità al sistema di concussione e peculato messo in piedi da De Fanis e C.

La ricostruzione dei fatti approntata dalla Procura svela ancora una volta come i politici siano capaci di arrogarsi diritti che non gli appartengono; siano capaci di soffocare le idee e le potenzialità con quella protervia che non può passare sottobanco.

E pensare che il buon Gigi come lo chiamano i suoi amici aveva aperto anche un Comitato nella città di Vasto prestato oltretutto al PdL come propria sede dopo lo “sfratto” del partito da quella in corso Garibaldi ora occupata da Fratelli d’Italia.

Ora si trova a capo di un’organizzazione in grado di gonfiare fatture, far transitare capitale attraverso un’associazione guidata da un prestanome, aggirare una legge che norma la contribuzione regionale agli eventi culturali, gestire direttamente tale contribuzione senza passare per delibere di Giunta, trovare lavoro a hostess in manifestazioni nazionali importanti aumentandogli lo stipendio e facendogli pagare l’hotel dalla Regione; usare mezzi e carte di credito della Regione per i propri scopi a cominciare dai viaggi privati fino alle cene a base di champagne.

A prescindere da tutto, però, resta l’amara considerazione di quella che ormai è divenuta una consuetudine, ovvero l’implicazione in reati delle Giunte regionali abruzzesi senza distinzione di coalizione. Si tratta, infatti, del terzo Governo di palazzo Silone consecutivo ad essere travolto dalle vicende giudiziarie. E nella squadra del solo Gianni Chiodi son già ben tre gli assessori finiti nella rete della magistratura, Lanfranco Venturoni, Daniela Stati e Luigi De Fanis appunto, mentre si complicano sempre più le vicende correlate alla ricostruzione aquilana che sta rappresentando una delle pagine più brutte della storia italiana. Parentesi giudiziarie che hanno riguardato settori nevralgici, ma anche difficilmente controllabili come la Sanità, i Rifiuti e la Cultura

Insomma, quadri che neanche in Regioni tradizionalmente avvicinate alle grandi organizzazioni malavitose si sono mai sognati di dipingere e che stanno facendo dell’Abruzzo l’emblema della cattiva politica.  E a chi dovremmo far pagare i danni che ci stanno arrecando.

Intanto  sul caso De Fanis ha infierito il Movimento 5 Stelle di Avezzano Celano e Pescina, “è l’ennesimo esempio di mala gestione della cosa pubblica da parte della vecchia politica, è il sintomo di una classe dirigente avulsa dalle reali necessità del territorio e tesa al mero profitto personale. E’ l’ennesimo segnale che anche in Abruzzo dobbiamo combattere contro il malcostume, la corruzione e l’indifferenza di chi ci governa per riappropriarci delle nostre risorse naturali, paesaggistiche, culturali e turistiche. E’ ora di spezzare questa catena, è tempo di mandarli tutti a casa”.  I Grillini ironizzano sul difficile momento della Giunta regionale: “Fortunatamente le elezioni regionali sono vicine! Cogliamo l’occasione per invitare il Presidente Chiodi ad indire le elezioni il più presto possibile, altrimenti vi è il rischio che a maggio non vi saranno più assessori non indagati o non arrestati”

Il vice Presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, dal canto suo ha inviato una lettera ai Capigruppo per chiedere il sostegno alla richiesta di Consiglio straordinario aperto per discutere unitamente alle rappresentanze sociali la definizione che sia alla base delle formazione e dell’azione politica delle future classi dirigenti della Regione Abruzzo. “I fatti che emergono oggi sui mezzi di informazione dopo l’arresto dell’assessore De Fanis, pur nel pieno rispetto delle garanzie processuali e del lavoro della magistratura, impongono che il Consiglio regionale sia chiamato ad una profonda e pubblica riflessione sulla moralità, la competenza ed il ruolo che è urgente rigenerare nell’azione la classe dirigente nel governo delle istituzioni pubbliche in Abruzzo, a partire dall’Ente Regione”.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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