Dopo le Giunte Pace e Del Turco, un’altra pesante tegola si abbatte sull’Amministrazione regionale abruzzese, stavolta sulla Giunta firmata Gianni Chiodi. Questa mattina alle prime luci dell’alba gli uomini del Corpo forestale dello Stato di Pescara, L’Aquila e Chieti, su disposizione del Gip del Tribunale di Pescara, Mariacarla Sacco, hanno dato esecuzione a due arresti domiciliari e due obblighi di dimora. In manette è finito l’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis sul cui capo pende l’accusa di concussione; con lui anche la sua segretari particolare, Lucia Zingariello, 34 anni, nata a Taranto ma residente a Gurdiagrele. Obbligo di dimora, invece, per Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione Culturale di Sulmona/Castel di Sangro, e un imprenditore, Ermanno Falone, uno dei giovani rampanti del PdL vastese.
In una nota della Forza di Polizia alquanto scarna si legge che “I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato”.
Le indagini coordinate dal Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Pescara, Federico De Siervo, e dal sostituto procuratore, Giuseppe Bellelli, hanno avuto avvio a seguito della denuncia di un imprenditore che si è rivolto al Corpo Forestale dello Stato alla luce delle continue richieste di denaro ricevute da parte dell’Assessore competente in cambio della erogazione di fondi per l’organizzazione di manifestazioni culturali. Sotto la lente degli investigatori è finita in particolare l’erogazione di fondi regionali utilizzati per l’organizzazione degli eventi celebrativi dell’anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele D’Annunzio. Per questo l’inchiesta è stata chiamata “il Vate”.
