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Tasse: per D’Alessandro il Comune deve e può tagliare i rami secchi per contenerle

consiglio-comunale-ombrina mare - 32-d'alessandroIn questi giorni ne abbiamo sentite un po’ di tutti i colori soprattutto in merito alla voce tasse e imposte comunali in vista dell’introduzione della Tares prima e della Trise poi. Sull’argomento delicatissimo soprattutto in questi momenti di grande difficoltà sono principalmente i consiglieri di minoranza ad alzare la voce di fronte anche ai continui segnali di allarme dell’Amministrazione comunale sempre pronta ad alzare l’indice contro la spending review montiana, che ha ridotto la contribuzione agli enti locali ai minimi termini (e pensare che nuovi pesanti tagli sono contemplati anche nella Legge di stabilità approntata dal governo Letta) e a ipotizzare l’aumento di imposte e tariffe per sostenere il bilancio dell’Ente.

L’ultima riflessione, solo in ordine di tempo, con un invito a Lapenna e C. a tenere “ai minimi e non porti ai massimi, i coefficienti relativi alle tasse in arrivo” viene dall’esponente indipendente nell’Aula “Vennitti” Davide D’Alessandro attraverso la seguente nota:

“In attesa del voto di decadenza sul senatore Berlusconi (tema che impegna da diversi mesi i parlamentari), c’è un’altra decadenza che appassiona i consiglieri di minoranza e migliaia di cittadini vastesi: la decadenza di Vasto. La nostra città ha intrapreso prima di altre una pericolosa parabola discendente, decade sotto gli occhi attoniti di oltre quarantamila residenti, ma non  bastano le immagini degli esercizi commerciali che chiudono, dei lavoratori rimasti a piedi, del centro storico che si spopola, delle strade che si spappolano, ad allarmare l’Amministrazione Lapenna. Sembra volerci altro. Eppure, la gestione del quotidiano non basta più, tassare, raccattare denari per coprire i costi ingenti di una macchina comunale lenta e con ampie sacche di inefficienza, non basta più. Persino il grido di dolore di chi è in attesa della mannaia delle nuove tasse su case, servizi, rifiuti e quant’altro, sembra restare inascoltato.

Ci avevano detto che i cittadini vastesi, con la raccolta differenziata, avrebbero risparmiato. Non solo lavorano ogni giorno per separare i rifiuti, ma gli aumenti, anno per anno, come dimostrato dai consiglieri di minoranza, sono stati progressivi e implacabili. La speranza è che l’Amministrazione Lapenna, per quanto di sua pertinenza, tenga ai minimi e non porti ai massimi, i coefficienti relativi alle tasse in arrivo.

L’impianto di entrate e uscite di questo Comune va rivisto globalmente. Non si può continuare, in un contesto così drammatico, a chiedere sacrifici economici a cittadini in seria difficoltà, vendendo servizi che non vi sono e, quando vi sono, non qualitativamente alti. La revisione di spesa deve riguardare anche il Comune di Vasto. Tagliare tanti rami secchi si deve e si può. Ai consiglieri di minoranza tocca l’impegno di vigilare e di far sentire alta la voce dentro e fuori le sedi istituzionali per impedire, dopo gli accanimenti del governo centrale, ulteriori accanimenti del governo locale contro chi è stanco di pagare senza che gli venga restituito alcunché. L’Amministrazione Lapenna non è certo responsabile della grande crisi economica che investe l’intero Paese, ma può contribuire, se non opera con estrema attenzione, ad assestare, all’intera città, il definitivo colpo di grazia”.

 

 

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