Dopo circa 5 mesi di indagini iniziate lo scorso mese di Marzo i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lanciano, con la collaborazione dei colleghi della locale Stazione, lunedì mattina, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Lanciano che ha emesso i provvedimenti, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due fratelli di etnia rom di 47 e 51 anni, residenti a Lanciano, responsabili rispettivamente di estorsione e tentata estorsione continuata in concorso il primo e tentata estorsione continuata in concorso il secondo. L’attività d’indagine avviata dagli uomini dell’Arma ha permesso di accertare che i due arrestati avevano costretto un commerciante di Lanciano a fare da prestanome per l’apertura di un locale notturno di fatto, però, gestito da loro. Successivamente avevano tentato di estorcergli 13mila euro a titolo di rimborso per presunte spese di gestione del locale da loro sostenute.
I militari hanno anche accertato che il più piccolo dei due fratelli era riuscito ad estorcere 2mila euro ad un imprenditore di Pescara a fronte di una richiesta iniziale di 9000mila euro. La somma di denaro derivava da un debito che la vittima aveva contratto con un 45enne di Chieti al quale aveva commissionato un lavoro mai pagato. E’ stato proprio quest’ultimo che, attraverso una 32enne lituana residente a Francavilla al Mare, si è rivolto al rom per incaricarlo del recupero del credito. L’imprenditore dopo aver ceduto alle richieste di denaro versando in un paio di incontri, avvenuti a Rocca San Giovanni e Lanciano, complessivamente 2mila euro si è rivolto ai Carabinieri per denunciare l’accaduto. Il 45enne di Chieti e la 32enne lituana sono stati entrambi denunciati con le accuse di estorsione continuata in concorso.